GIOVANNI CAGILI.
Ha conseguito numerosi premi nei vari concorsi nazionali di pittura, ed ha allestito varie personali e collettive fra le quali si ricordano quelle al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, alla Biblioteca Comunale di Serramazzoni (Modena).
Ha ottenuto, fra gli altri riconoscimenti, il Premio Magna Grecia 96 a Taranto dall'Accademia Internazionale DOICURI ed il Trofeo David di Michelangelo a Breno. Sue opere figurano in collezioni private, pinacoteche pubbliche in Italia e all’ estero.
Ha conseguito numerosi premi nei vari concorsi nazionali di pittura, ed ha allestito varie personali e collettive fra le quali si ricordano quelle al Palazzo delle Esposizioni di Empoli, alla Biblioteca Comunale di Serramazzoni (Modena).
Ha ottenuto, fra gli altri riconoscimenti, il Premio Magna Grecia 96 a Taranto dall'Accademia Internazionale DOICURI ed il Trofeo David di Michelangelo a Breno. Sue opere figurano in collezioni private, pinacoteche pubbliche in Italia e all’ estero.
Cosi' il critico Umberto Zaccaria parla della pittura di Giovanni Cagili: "...è una pittura tesa ad affermare
l'intima realtà delle cose, la loro sostanza in una rigorosa semplificazione
della forma che esprime l'emozione sentimentale del pittore ed il suo lirico
atteggiamento che colora di soffusa tristezza le sue immagini, che parla con
innocente freschezza e con amore, con intimità gentile e discreta, con rigoroso
equilibrio dei volumi accordati fra loro, con ritmo purissimo musicalmente
scandito dal pennello. La formazione pittorica di Giovanni Cagili, anche se
apparentemente così chiara e semplice, è al contrario quanto mai complessa e
persino complicata. Nonostante l'evidenza figurativa del suo mondo, l'oggettività
moderna della sua impaginazione, la frammentarietà delle sue forme e dei suoi
colori, che sa mettere però, accanto alla visione un po' di surreale, sente la
componente geometrica dei piani, mettendone in evidenza il tessuto che lo
costituisce e l'atmosfera nella quale sono intrise; e sempre della geometria
delle cose ripetiamo, dagli aspetti trionfali della naturale esuberanza. Così appunto va intesa la pittura di Giovanni Cangili che vive e si impone
per espressione tutta propria senza le sofisticazioni dei nostri giorni, sono la
testimonianza del suo cammino, della sua attenta ricerca dei valori del colore e
della,luce, una ricerca che gli ha permesso di giungere ad una personale
interpretazione delle composizioni, e del paesaggio visto e colto con
immediatezza, con "accenti vibranti" di un colore caldo e
solare."
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