mercoledì 30 settembre 2015

I cassonettari di Man sbarcano al Premio Fighille !


Oltre ai premi previsti dal bando, siamo lieti di annunciare che ai vincitori delle due sezioni del Premio Fighille 2015 (opere da Studio ed Extempore) verrà donata anche l'esclusiva vignetta che Enzo Maneglia ha realizzato per il nostro concorso e che per l'occasione verrà stampata su tela in due copie numerate !

Un sabato di ottobre a Fighille (di F.Ruinetti)


estratto da catalogo Premio Pittura 2012:

Arrivo a Fighille la mattina del primo sabato di ottobre.
Vedo passare qualche pittore col suo quadro sottobraccio. Sono in anticipo, la commissione giudicatrice del Premio di pittura, della quale sono componente, si riunirà l'indomani.

E ora che faccio?

Guardo il vento che è stanco, fa fatica a muovere le foglie della ficaia e a trascinare qualche fiocco di nuvola. Decido di passare la mattinata su a Citerna e quando sto per salire in macchina mi saluta un pittore agitando bracciate di allegria.

Sono festosi certi concorrenti alle soglie del concorso. Neanche lui sa che fare. 
Lo porto con me.

Citerna è bella. Ogni volta che ci vai è come se fosse la prima, c'è sempre un angolo nuovo. Gli occhi volano in un panorama che si perde ai confini della luce.

Senti che buon profumo di ragù!"

“Dipingilo, se ne sei capace"

Su una panchina di pietra, due fidanzatini dall'età fresca, amoreggiano e bisticciano. Probabilmente sono alle prime armi e veleggiano in un mare sconosciuto. Passiamo oltre in silenzio.

Nella piazzetta del teatro Bontempelli, seduti attorno ad un tavolo, ci sono dieci o dodici giovani che ridono e scherzano nel dolce scampolo di un'estate fuori ordinanza.

Beata giovinezza che si apprezza quando è lontana.

Lì vicino c'è un ponte ad arco, con i parapetti, che fa un salto sulla strada e mette in comunicazione due case dirimpettaie. Non è una cosa straordinaria, però m'è sembrata originale e simpatica.

“Andiamo di sotto?"

“Dove?”

All'improvviso mi ritrovo nel ventre del tempo e della storia. Si tratta di una teoria di gallerie con volte a botte, archi, crociere, spicchi di vele.

I cieli concavi sono fatti di mattoni a taglio, che hanno perso la vecchiaia con la sabbiatura fino all'osso e, intervallati dalle righe bianche della calce, fiammeggiano, sembrano nuovi.

Le luci, posizionate ad arte, ora insistono nei corridoi brevi, ora dilagano e si sfibrano nei vasti spazi. Io e l'amico pittore siamo soli in questo mondo surreale.

Apro una botola e, di sotto, vedo un locale pieno solo di luce artificiale, profondo e ampio.

E' una cisterna per la raccolta dell'acqua piovana.

Ad un tratto un grido ci saetta sopra la testa.

E' solo un rondone che non trova l'uscita. L'atmosfera è sospesa, mi viene in mente di essere nell'oltretomba.

Dico al mio compagno che dietro ad un angolo ci potrebbe aspettare la Canuta con lo schioppo spianato.

“E chi è?”

“La donna capo dei briganti che infestavano la vallata nell'Ottocento.”

“Ma vai a quel paese!”

“Stai attento, potresti anche inciampare in qualche morto ammazzato dimenticato in questo posto dal giallista Cartabia."

“Vai a quel paese e restaci."

Quando usciamo vediamo un riquadro nell'asfalto. 

Sembra una lavagna.

E' sotto una finestra che ha sul davanzale un vaso di gerani spelacchiati.

Leggo la scritta  nell'italiano acrobatico evoluto con i telefonini: 
"Amore torniamo a sognare xké per me 6 unica.”

“Chi vincerà domani il concorso di pittura?”

“Come faccio a saperlo? Vincerà il migliore.”

“No, risponde l'amico. Spesso non vince il migliore, ma il più meglio.”

di Franco Ruinetti

martedì 29 settembre 2015

Una copertura nazionale....

Anche per l'edizione 2015 il concorso di pittura di Fighille è ormai prossimo alla copertura dell'intero territorio nazionale. In questa carta sono segnate (con il riquadro rosso) le regioni da cui sono giunte, ad oggi, prenotazioni e segnalazioni d'interesse in vista della partecipazione. Come si puo' vedere le regioni mancanti sono veramente poche....

Ecco invece da dove provengono i vincitori delle ultime edizioni del concorso "opere da studio":
2005 - TOSCANA / 2006 - LAZIO / 2007 - LAZIO / 2008- TRENTINO ALTO ADIGE / 2009 - TOSCANA / 2010 - LOMBARDIA / 2011 - TOSCANA / 2012 - CAMPANIA / 2013 - LOMBARDIA / 2014 - CAMPANIA
A quale regione arriderà la vittoria 2015?

lunedì 28 settembre 2015

Articolo su L'altrapagina !

 

Sul mensile L'altrapagina di settembre 2015 un bell'articolo del giornalista Gaetano Rasola dedicato a Fighille, alla nuova piazza degli Artisti con l'opera di Gianfranco Giorni e alle iniziative legate al Premio Nazionale di Pittura e al Piccolomuseo. Ringraziamo l'autore per i lusinghieri apprezzamenti !

Nota: il titolo, a prima vista negativo, in realtà riprende la frase di Amos Cartabia...."Fighille è un puntino assurdo su una carta geografica, magari non c'è neppure nella carta geografica, ma nel campo dell'arte è nota in ogni parte d'Italia....’



Gli spilli di maneglia (160)




Il Colosseo chiuso ai turisti per sciopero del personale

dona al mondo l’immagine perfetta di quello che è oggi l’Italia e la sua capitale Roma…..

sabato 26 settembre 2015

San Michele d'Oro 2015


Nell'ambito del 34° Premio Nazionale di Pittura di Fighille verrà assegnato per il quinto anno consecutivo il premio speciale "San Michele d'Oro - artista dell'anno".
L'opera dell'artista insignito del premio verrà acquisita alla collezione del Piccolomuseo. 
Il vincitore riceverà, oltre ad un premio acquisto, una targa ricordo e avrà il diritto ad avere una pagina web dedicata ed esclusiva nel sito dell'associazione e la pubblicazione della propria opera, con pagina dedicata, nel catalogo del concorso.

Questo l'ALBO d'ORO del Premio:

2011- UGO RASSATTI (Latisana - Udine)
2012- PIERO PAOLI (Firenze)
2013- ALINE SPADA (Sassari)
2014- GIANFRANCO POGNI (Livorno)

venerdì 25 settembre 2015

Il Premio Fighille su ValleyLife di settembre: UN FESTIVAL di COLORI

Al prossimo concorso di pittura di FighilleARTE 2015 è dedicato un ampio servizio sulla nota rivista Valley Life..... La rivista è consultabile anche in pdf a questo link.
L'articolo sul concorso è da pag.28 a pag 30.

 

giovedì 24 settembre 2015

Gli spilli di maneglia (159) - speciale di metà settimana



…dopo la riforma della scuola molti vorrebbero la riforma della riforma.....non si finisce mai !


mercoledì 23 settembre 2015

Pensieri & parole sul Premio Fighille (3)

 
Un pensiero di Alessandro Capacci, uno degli organizzatori del concorso: "In vista del prossimo Premio Fighille Arte (3-4 ottobre 2015) e' bene ricordare alcuni numeri: nelle precedenti 33 edizioni del concorso sono state presentate a Fighille circa 6700 opere di cui 500 solo lo scorso anno. 1300 gli artisti italiani e stranieri che hanno preso parte negli anni alle varie edizioni del premio: alcuni soltanto ad un’edizione, altri invece sempre presenti. 700 le opere che in tre decenni sono rimaste nel territorio della Valtiberina entrando a far parte di collezioni pubbliche e private con larga prevalenza di famiglie locali.
Questi numeri aiutano a cogliere le dimensioni di un concorso che è andato assumendo negli anni un’importanza crescente fino ad affermarsi ormai come una delle manifestazioni leader del settore in Italia. Pochi concorsi possono oggi vantare una partecipazione cosi’ numericamente importante, ancora meno quelli che possono mettere in scena un livello qualitativo così' alto.
Tutto cio’ è assolutamente sorprendente soprattutto se si pensa che il concorso è espressione di un paese che non raggiunge i mille abitanti e quindi ben lontano dalle realtà con cui si confrontano la gran parte dei concorsi italiani....."

Interni dal Piccolomuseo di Fighille
Interni dal Piccolomuseo di Fighille
Interni dal Piccolomuseo di Fighille

martedì 22 settembre 2015

Pensieri & parole sul Premio Fighille (2)

 
Una breve riflessione del prof.Franco Ruinetti di Riccione sul prossimo Premio Fighille Arte (3-4 ottobre 2015): "Cio' che rende unico il Premio Fighille è la sua simbiosi con il PiccoloMuseo, la collezione pubblica che ha sede nell'ex Dogana Pontificia e che ogni anno si alimenta ed arricchisce di nuove opere e nuovi artisti proprio grazie al concorso. Essere presente a FighilleArte non vuol dire solo partecipare ad un concorso, seppur uno dei piu' noti e partecipati in Italia, ma anche avere la possibilità di essere selezionato per entrare a far parte di una pinacoteca già molto ricca, prestigiosa e in continua crescita..." (ad oggi 110 opere in rappresentanza di 75 artisti) 

Interni dal Piccolomuseo di Fighille
Interni dal Piccolomuseo di Fighille
Interni dal Piccolomuseo di Fighille

lunedì 21 settembre 2015

Gli spilli di maneglia (158)



Si parla da tempo di uniformare la tassazione ad ogni tipo di hotel in modo da evitare sperequazioni ingiustificate ma ....se ne parla soltanto!!! Strano paese l'Italia !

domenica 20 settembre 2015

sabato 19 settembre 2015

Pensieri & parole sul Premio Fighille (1)

 

Un pensiero di Giacomo Domini (ex presidente ProLoco) sul concorso di pittura: "Gli artisti, anno dopo anno, continuano a venire a Fighille con piacere, trovandovi un'atmosfera festosa e dal sapore antico e un ambiente circostante di indubbia bellezza, che costituiscono un humus ideale per l'arte. Altrettanto piacere lo proviamo noi, la Pro Loco e i fighillesi in generale, ad accogliere ed ospitare gli artisti, con la speranza che questo legame così bello e così duraturo possa mantenersi intatto per lunghi anni...."  
Di seguito alcune foto delle precedenti edizioni del concorso:


venerdì 18 settembre 2015

Centri di raccolta 2015 - comunicazione di servizio


Premio Nazionale di Pittura A.Casi - FighilleArte 2015
Confermiamo che le opere presso i centri di raccolta di CISLAGO-VARESE (De Benedictis), PESCHIERA del GARDA (Mario Tosi) e MONTEBELLO VICENTINO (Attilio Gulberti) e VERONA (Zenerato) verranno ritirate nella mattinata di sabato 26 settembre 2015. Preghiamo quindi gli interessati alla consegna presso questi centri di farlo entro tale data.


giovedì 17 settembre 2015

Ancora insieme....


La Banca di Anghiari e Stia anche per il 2015 ha confermato il proprio fondamentale sostegno al nostro concorso di pittura, come avviene ormai da oltre 20 anni. 
In un momento di grave crisi economica per tutta l'economia nazionale, godere del sostegno di una azienda cosi' importante è motivo di soddisfazione oltre stimolo a crescere e migliorare. Per questo va all'azienda e al suo Direttore Generale, dott. Fabio Pecorari, il nostro piu' sentito ringraziamento.

il direttore generale Fabio Pecorari

mercoledì 16 settembre 2015

Visti al museo (121) - D'Ambrosi

  

Fra i protagonisti dell'importante mostra collettiva "ARTISTI PER NUVOLARI" che è in corso di svolgimento a Castel d'Ario (Mantova) presso la Casa Museo Sartori (dal 13 settembre al 25 ottobre 2015) si segnala la presenza dell'artista Diego D'Ambrosi presente nella collezione pubblica del Piccolomuseo di Fighille.  

L'insieme delle opere in esposizione
esterno della sede della mostra

In mostra sono esposti dipinti realizzati da: 

  
l'opera di D'Ambrosi in catalogo


Ogni informazione è reperibile al sito www.artistipernuvolari.it

martedì 15 settembre 2015

Nel Sacrario della Memoria (di F.Ruinetti)


Proponiamo questo bel testo che il prof. Franco Ruinetti ha pubblicato nella rivista ARIMINUM numero 4 del luglio 2015. 


NEL SACRARIO DELLA MEMORIA

A Rimini e dintorni, sembra ieri, erano attivi numerosi altri artisti. Alcuni di loro si sono spenti prima che tramontasse il secolo, altri di essi hanno visto l'alba breve del nuovo millennio. Ora io li evoco alla riva del presente con la luce di queste pagine e con qualche manciata di parole, ma parlo solo di quelli con i quali ho intrattenuto rapporti più frequenti anche di amicizia. Per ciascuno ho scritto recensioni, sono intervenuto alle inaugurazioni delle mostre e ho fatto interviste nelle varie televisioni. Non ho mai preso un soldo.

Li ricordo in ordine alfabetico per non fare graduatorie di merito.

C'era Guerrino Bardeggia. Era creativo senza soluzione di continuità. Ha lavorato fino all'ultimo, quando un malanno a ciel sereno l'ha ammazzato a tradimento, una botta con lo schioppo alle spalle. Nei suoi quadri il tempo è sospeso, come le ali tese di una colomba, simbolo di mitezza. I colori annunciano passione, amore, dolcezza, sangue, sofferenza. Si caricano di sentimenti di attesa, speranza, paura. Certe scene dei dipinti sono forti, lì per lì possono anche rumoreggiare nello stomaco, ma esorcizzano il male, depositano nella memoria i semi della bontà e della bellezza. E mi capita in mente il lampo di una sua poesia: Quante / spine / per una rosa / rossa.

opera di Guerrino Bardeggia

I dipinti del riminese Elvio Brici tendono verso il surreale, però non approdano in astrusi deliri, ma in un silenzio che s'adagia nell'azzurro del mare. Vediamo donne con grandi fazzoletti in testa, sedute che guardano verso il limitare, in una lunga attesa. Il tempo è pesante. In alcune tele compaiono motivi eterogenei. Ecco uno spaventapasseri che è sul punto di giocare con i palloni e può accendere contentezza, ma la luce s'incupisce in lontananza, cova insidie.

L'ultima volta che lo vidi era dimagrito, ma non aveva perduto la voglia di scherzare.

Francesco Caltagirone era riccionese solo per metà. Veniva al mare il 1° maggio e ripartiva per i defunti. Era colto. Cominciò a dipingere in pensione. Sua moglie lo chiamava Francois e gli correggeva il caffè con una carezza. Quando lo conobbi mi chiese un giudizio sui suoi lavori, voleva sapere se erano degni da far vedere. Gli dissi che per me erano molto validi. Dipingeva boschi, tramonti africani dalle solitudini dense, giovani nere che vivevano nelle capanne, non vestivano alla moda, erano eleganti di natura.

C'era Cesare Filippi, abitava nella campagna di Coriano, in un'isola di verde. Aveva uno studio sfalsato su tre livelli. Nel giardino crescevano i fiori curati da sua moglie, ma contemporaneamente sbocciavano sulle tele dove restavano sempre freschi. Era mite e cortese. Nel 2010 non partecipò all'inaugurazione della sua ultima mostra al Palazzo del Podestà di Rimini perché fu ricoverato in ospedale. Una volta mi aveva mostrato un quadretto nel quale, da giovane, aveva dipinto sua madre anziana. Ora lui mi sembrava il fratello gemello.

opera di Cesare Filippi

I dipinti di Giacomo Foglietta accendono una dimensione al di là del reale. Vediamo composizioni spesso ludiche, fughe nei sogni ad occhi aperti, dove balenano stupori fanciulli. L'artista è noto per i suoi pretini che possono fare una partita con tanti palloni, mentre altri attraversano il campo in bicicletta o salgono su scale a pioli appoggiate sulle nuvole o su un fianco del vento. Sono opere lievi, ma profonde, che rappresentano i sentimenti. In un quadretto s'incontra un prete seduto. Un cane lo guarda. La scenetta parla di amicizia e la malinconia suona una musica dolce.

opera di Giacomo Foglietta

C'era Romano Leporesi. Nativo di Brisighella, ha insegnato a Rimini dove ha vissuto gli anni fecondi della maturità. Era esperto ceramista. Con lui non ci si annoiava, aveva la battuta sempre pronta. Pittoricamente usava la lingua dell'acquarello. Certi paesaggi, per l'armonia dei colori, per le trasparenze, s'illuminano di solitudine e di poesia.

Orfeo Matteoni era stato prigioniero in Africa e, dopo i reticolati, vedeva i cavalli bradi. Tornato a casa ha disegnato e dipinto migliaia di cavalli. Per lui erano simbolo di libertà oltre che di bellezza ed eleganza. Quando andai a trovarlo a Casa Serena mi disse di prendere, nel suo studio, i quadri che volevo. Lo ringraziai e risposi che non volevo essere accusato di abigeato.

opera di Orfeo Matteoni

Luciano Palma trasferiva nel segno tutta la propria energia vitale. Le linee, spesso subito tracciate col colore, corrono libere benché raccontino i soggetti in termini realistici. In tutti i quadri si diffonde una luminosità, che è quella dei mattini sereni, della giovinezza. L'artista ha interpretato pittoricamente scorci di Rimini, città di adozione, alla quale era profondamente legato. L'Arco di Augusto o altri motivi levitano nelle tele e nella mente.

Lo scultore Elio Morri lavorava in un grande ambiente nel centro di Rimini. Aveva capelli biondi e ricci, mi sembrava un guerriero antico. Quando andavo a trovarlo una gracula gentile diceva “ciao”. Riceveva richieste da enti pubblici e privati. Al Parco Cervi c'è una sua opera in tre parti intitolata alla Resistenza. Merita sempre una sosta. Anche quando lasciavo lo studio, non so da quale angolo nascosto, la gracula ripeteva “ciao”.

Elio Morri

Giacomo Pastore: l'azzurro del mare si schianta sugli scogli e il bianco della spuma si leva alto. Questo è stato uno dei motivi privilegiati dal pittore e in numerosi locali pubblici, come in molti salotti, si può vedere e pare di sentire il fragore delle onde che esplodono in nuvole di schegge lucenti. Pastore, originario di Ostuni, la città bianca, ha trascorso la maggior parte dei suoi anni a Riccione.

Bruno Polverelli, più noto come Rusein, è nato e vissuto a Riccione. Quando era in guerra, durante la quale non ha sparato un colpo, trovò anche il modo per isolarsi e dare sfogo alla sua passione, quella della pittura. Dal fronte riportò un volto di Cristo su una pezza da piedi. Fiori e pupazzi di stoffa sono stati i suoi temi preferiti. In quei bambolotti io mi vedevo e riconoscevo tutta la gente definita, con brutta qualifica, comune o di strada, che è manovrata dai grandi burattinai.

Giorgio Rinaldini ha regalato, a chi ha incontrato la sua pittura, sogni, melodie cromatiche. Famosa quella ragazza, visione che insiste e ritorna sulle tele, portata dal primo vento d'amore, che intona dolcezza nel paese delle favole vere. E' la fidanzatina del desiderio, evocata dalla magia dell'arte, dipinta con la luce dei fiori. I suoi colori sono eterei, lievi. La delicatezza è la loro forza.

opera di Giorgio Rinaldini

L'artista, nato e vissuto a Rimini è stato, dalla fine della guerra, un protagonista nel campo dell'arte, non solo locale. Meriterebbe che la città lo ricordasse con una bella iniziativa.

C'era, a Miramare, Ugo Ugolini, persona riservata e dignitosa. La prima volta che lo incontrai ebbi l'impressione di conoscerlo da sempre. Collaborava con Annigoni all'abbazia di Montecassino. Il maestro gli aveva affidato l'incarico di dipingere a fresco due papi. Una volta mi mostrò i ritratti dei suoi figli, due ragazze e un maschio. Generati dall'amore e dal talento sembravano appena discesi dall'Olimpo.

C'era... c'era. Ma, per me, ci sono ancora tutti perché, se non ho preso soldi, ho fatto a cambio merce. E la mia casa è piena di quadri, che continuano a parlare, a raccontare emozioni. Così conosco quegli artisti più ora di allora.


Franco Ruinetti