domenica 1 agosto 2010

Ghisoni Andrea


Andrea Ghisoni è nato a Soncino (Cremona) nel 1939. Dopo aver lavorato per anni in Svizzera è ritornato in Italia. Ha cominciato a dedicarsi alla pittura entrando in contatto con il professor Enea Ferrari, pittore e insegnante di disegno. Dal 1973 al 1977 ha frequentato, nella sua città natale, la Scuola Regionale di disegno, pittura e scultura, conseguendo il diploma di Maestro d’Arte. Nel 1979 ha ottenuto il suo primo importante riconoscimento ufficiale, vale a dire il Primo Premio nella “Sezione acquerello” alla prima Biennale “Città di Casalmaggiore”. Da allora ad oggi i riconoscimenti ricevuti per la sua pittura non sono più mancati: ha superato la soglia dei 100 primi premi in concorsi di pittura. preso parte, a Cremona, al corso di anatomia, nudo e copia dal vero, presso Il Circolo Artistico “Leonardo”, tenuto dal professor Giorgio Mori. Utilizza più frequentemente l’olio, l’acrilico e l’acquerello. I soggetti che predilige ed affronta con maggiore frequenza sono i ritratti, le nature morte e i paesaggi, anche se non mancano quadri a tema sacro. 
Dal 2016 il Piccolomuseo di Fighille ospita una sua opera.


Cosi' scrive della sua arte Simone Fappanni: «Il moderno realismo, di forte caratura emozionale, che contraddistingue la ricerca espressiva di Andrea Ghisoni, possiede il dono della soavità e quello dell’evocazione. Non a caso i suoi quadri, apprezzati in numerose mostre e premiati in parecchie manifestazioni culturali, risultano in grado di attrarre l’osservatore per un’estrema leggibilità. Una chiarezza narrativa, quella dell’artista soncinese, che si basa fondamentalmente su due componenti: un disegno inappuntabile, maturato in anni di severo impegno e perfezionato grazie ai maestri Enea Ferrari e Giorgio Mori, e una coloristica dalle tinte che riescono magistralmente a proporre una resa sorprendente del soggetto.Tuttavia, sarebbe un grave errore, a nostro avviso, inserire questa esperienza creativa nel solco di quel genere di pittura che viene definita, talvolta in un’accezione ingiustamente riduttiva, “fotografica”. Infatti, Andrea non intende offrire una mera riproduzione del reale, operazione di per sé nobile e indubbiamente rispettabile, quanto piuttosto presentare al fruitore una “testimonianza pittorica” di ciò che un soggetto è in un determinato, particolarissimo istante, che pertanto viene fissato sulla tela o sulla carta. Di qui si spiega la meticolosità con cui Ghisoni esegue ogni sua opera: la ricerca del particolare, anche quello apparentemente insignificante, si risolve in una operazione che, lungi dal configurarsi come un mero esercizio accademico, risulta invece il cardine attorno al quale ruota la composizione nella sua interezza».



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http://fighillearte.blogspot.it/2010/10/opere-di-ido-erani-nel-museo.html