mercoledì 29 febbraio 2012

Guerrino Bardeggia - 10 anni fa


All'avvicinarci dei 10 anni dalla grande mostra di Guerrino Bardeggia al Santuario di Petriolo lo ricordiamo con questi due bozzetti da lui realizzati nel registro della mostra. Uno rappresentava l'idea per un nuovo monumenti ai caduti da realizzare a Fighille in sostituzione dell'attuale. Purtroppo non c'è stato il tempo per approfondire e concretizzare l'idea.....
 


martedì 28 febbraio 2012

Alberico Morena


Uno dei primi artisti a cui fu dedicata una mostra presso il piccolomuseo di Fighille, allora in fase di costituzione, fu il grande maestro eugubino Alberico Morena, nel ciclo dedicato ai protagonisti della grafica nella Valle Museo. Nel 2001, in collaborazione con la Galleria delle Arti di Città di Castello, venne allestita una mostra dedicata alla pluriennale attività nel settore della grafica del maestro Morena esponendo 40 sue opere. La mostra ottenne un grande successo di pubblico e critica. 


L'artista, nato a Gubbio, risiede e lavora a Spoleto. Ha frequentato il corso di perfezionamento dell’Istituto Statale di Belle Arti di Urbino, la famosa “Scuola del Libro”, diplomandosi nel 1946 sotto la guida di Francesco Carnevali. Dal 1951 al 1956 ha insegnato Tecnologia Tipografica nella Scuola per le Arti Grafiche di Città di Castello. Trasferitosi a Spoleto nel 1956, ha diretto il locale Istituto d’Arte dal 1961 al 1977. Si dedica alla xilografia dal 1945 raggiungendo, in tale tecnica, i migliori risultati. Allestisce numerose mostre personali e partecipa a rassegne e manifestazioni di rilievo in Italia e all'estero. Si ricordano, tra le altre, la personale del 1977 alla Galleria Il Nuovo Torcoliere di Roma e l'antologica organizzata in occasione del Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1989.

Catalogo generale dell'opera grafica di Alberico Morena: xilografie dal 1954 al 1977. A cura di Guido e Giorgio Guastalla. Introduzione di Dino Carlesi.

Cosi' ne parla Dino Carlesi:
"Il filo fragile di Morena unisce la terra e il cielo, percorre le vene delle mani dei suoi uomini, la pelle dei melograni, sfiora il sogno che si perde nell’aria. É il filo che nasconde maliziosi richiami, malinconiche allusioni, fatiche segrete: quel filo che nasce sul terreno di una meditata cultura – la polla inesauribile della fantasia -, che sosta appena nel vestibolo dell’intelletto e dilaga nel cuore delle situazioni umane, colorandole di una paziente coscienza e di una disincantata pietà. Quel filo che scrive sul legno una nuova storia del mondo – in parallelo con l’altra così apparentemente vera e così spietatamente falsa – capace di racchiudere nel gioco dei segni una intensa misteriosità: è l’atto originario di una presenza artistica che tende a documentare – attraverso simboli e quadri scenici – la comune e faticosa esperienza dell’esistere. 


La critica si diletta nel ricercare il tipo di “civiltà”a cui si richiamano queste “storie”: converrà rifarci all’unica civiltà esistenziale delle origini, senza albe e tramonti nella sua perennità fuori da ogni storia, legata alla sola fatica del vivere. La novità, semmai, sta tutta nel tipo di “cantore” di queste situazioni: un “cantore” che ha scelto il ruolo della testimonianza, cioè il compito di decantare la banalità del quotidiano per sublimarlo ha quotidiana drammaticità. Il labirinto dei segni di Morena esiste soltanto in funzione di questa testimonianza rivolta a render pubblico il labirinto del cuore e della mente di ogni uomo, quello che s’agita nella testa dei personaggi delle sue xilografie."

Ecco alcune foto dalla mostra presso il Piccolomuseo di Fighille:

 

lunedì 27 febbraio 2012

Carnevale


Salutiamo la fine del Carnevale 2012 con questa bella opera con cui l'artista Daniele Ricci di Donoratico (Li) partecipo' al Premio di Pittura di Fighille 2009.

Verso la mostra di Enzo Maneglia (12)

 
Continuiamo a conoscere meglio Enzo Maneglia in attesa della grande mostra in programma al piccolomuseo di Fighille per il mese di settembre 2012 e dedicata alla sua ultradecennale attività artistica.
Ecco una tavola grafica umoristica dal titolo "la sostituzione". Formato 33x45 cm / originale in Bianco e nero / con colore per il web.

domenica 26 febbraio 2012

120.000 contatti !

Il blog raggiunge oggi 26 febbraio 2012 la soglia di 120000 contatti ! Nei primi due mesi del 2012 il nostro sistema di rilevazione statistica ci segnala 6300 visitatori di cui 3752 utenti unici. Oltre 17000 le pagine lette.


L'articolo piu' letto è : "Concorsi di pittura 2012 in Italia". Ben 2853 volte in appena 2 mesi !

sabato 25 febbraio 2012

Un giorno a casa di Dario Polvani

autoritratto
Ci siamo piu' volte occupati dell'artista aretino Dario Polvani da sempre legato al paese di Fighille in virtu' della sua ultradecennale partecipazione al Premio di Pittura. E' infatti fra gli artisti che hanno partecipato al maggior numero di concorsi essendo stato sempre presente fin dalle prime edizioni degli anni '80. Protagonista inoltre nelle varie iniziative organizzate dalla nostra associazione fra cui l'asta "Pennelli per il Kenya" e la "Via Crucis Fighille-Petriolo".
Ulteriori note biografiche possono essere desunte qui e qui


Le foto che seguono raccontano un giorno a casa dell'artista per scoprire i segreti che si nascondono dietro i suoi quadri dalle magiche atmosfere rarefatte. E' stata una giornata piacevole in compagnia di un artista unico.


Le opere spesso nascono come schizzi su dei blocchi appunti e poi si trasferiscono sulla tela:


Dell'opera di Dario Polvani si è piu' volte occupato il prof. Franco Ruinetti:
"È come se la realtà divenisse immateriale, essa si veste di poesia immersa nella solitudine della contemplazione, nella quale ci si dimentica di noi, perché viviamo altrove, dove verte l’attenzione. Questo è quanto, in prima lettura, possono suggerire i quadri di Dario Polvani, che vengono incontro per ariosa evanescenza. Ma sarebbe insufficiente dare retta alla prima occhiata. I dipinti, parlando sommessamente, con riserbo e discrezione, affermano i significati intensi delle emozioni e dei sentimenti. 


Parlano di luci e spazi, che sono vita, goduta e insieme sofferta. I motivi sono riferiti nella loro completezza con l’alfabeto figurativo della verità, ma ogni veduta diviene una visione, quasi che fosse levitante tra la concretezza del giorno ed i sogni, che vengono dal nulla. Sulle tele si notano in prevalenza paesaggi e scorci cittadini. Quando l’immagine dell’uomo è assente, quei colori, sempre commisti e che trascorrono in continue e ben misurate modulazioni, stemperata la loro forza e certezza per le velature che vanno verso le dissolvenze, conferiscono alle campagne, alle strade tra le case, alle stesse pietre e ai cieli una luce assorta, che certamente, come qualcuno ha scritto, è quella del crepuscolo, ma che può derivare dal silenzio e dalla mente. È una luce che attrae. Chiama dentro al quadro. Le intonazioni sono pervase da tendenza intimistica. Hanno la magia, la fragilità e la certezza dell’esistere. Il presente evoca il passato ed ha la voce indefinibile della nostalgia.


Quelle figure umane, quando compaiono e il più delle volte sono soltanto sagome, ombre, pur risultando quasi elementi e parti del paesaggio, con esso assimilate, sembra d’averle viste, che facciano parte dell’esperienza comune. Poche parole bastano per descrizioni esaurienti.
I colori di Dario Polvani esprimono equilibrio e controllo delle proprie emozioni. Orientano alle soste nella quiete della meditazione, non cedono all’incertezza, non si affidano all’ambiguità, anzi sono profondi e si dispiegano come luce del sentimento. Basta, al proposito, osservare certe emanazioni solari, cioè soffusioni o luminescenze attutite. Sono tenui, si, ma trasmettono una sicura e del tutto nuova energia della dolcezza."

Ringraziamo l'artista per le immagini fornite.

venerdì 24 febbraio 2012

Segnalazioni d'arte (30) - Legnano


Si svolgerà dal 25 marzo al 1 aprile 2012 la 9° edizione di Legnano Arte, tradizionale Premio di Pittura organizzato dall'Associazione culturale "Antonella da Messina" di Legnano (Milano). Termine consegna opere 24 marzo. Premiazione domenica 1 aprile 2012. In palio per il vincitore un premio di € 1000.  
Per tutte le informazioni telefonare alla segreteria del concorso al n. 347-3616248 oppure 333-3989131 o scrivere una mail a: info@antonellodamessina.it
Il bando è scaricabile qui.

Segnalazioni d'arte (29) - Villasanta / Premio Sacchi


Si svolgerà dal 12 al 20 maggio 2012 la 15° edizione del Premio Biennale di Pittura "Gaudenzio Sacchi". Organizzato dal Circolo Amici dell'Arte di Villasanta (Monza) gode da sempre di un'ottima partecipazione a livello nazionale. Termine consegna opere 22 aprile. Premiazione domenica 20 maggio 2012. In palio per il vincitore un premio di € 1000.  
Per tutte le informazioni telefonare alla segreteria del concorso al n. 338-1770839 o scrivere una mail a: amici.arte@virgilio.it

giovedì 23 febbraio 2012

Le ceramiche di Gabriella Spapperi


Il ciclo di mostre presso il Piccolomuseo dedicato alla "Ceramica d'arte e l'argilla di Fighille" si concluse nel 2003 con l'artista Gabriella Spapperi
Pittrice, ceramista, allieva del futurista Alessandro Bruschetti, ha iniziato la sua attività nel 1953, allestendo varie personali e partecipando a numerose rassegne d’arte a carattere regionale e nazionale. Ovunque ha riscosso lusinghieri successi e conseguito ambiti premi e riconoscimenti. E’ nata a Lerchi, Città di Castello dove tutt’ora vive ed opera.


Cosi' ne parla Giuliano Serafini: "Siamo grati a Gabriella Spapperi, in tempi in cui l’ambiguità figurale coincide spesso con quella delle idee, per averci riproposto il contatto con un modo di fare arte così intelligibile ed univoco, da risultare in qualche modo anticonformistico.
Questo perché tra l’artista e la sua opera, olii e terrecotte che siano, si è instaurata da sempre una rara, immediata intesa di forme e di pensiero; tutto quanto non è “riconoscibile” ne resta inevitabilmente escluso.


E Gabriella Spapperi esprime appunto quello che conosce, senza “mediazioni”. Ma, allo stesso tempo, la sua non è la cronaca indifferenziata di una realtà sociale che è intesa soprattutto come emarginazione: a trasformare in “storia”, e quindi in giudizio, i suoi piccoli o grandi drammi del quotidiano, è una sorta di affettuosa complicità con l’evento; quasi una vena religiosa attraverso cui ogni conflitto, gridato o contenuto, può risolversi a riconferma dell’insopprimibile dignità dell’uomo."
 


mercoledì 22 febbraio 2012

Fiamma veloce che mangia l'anima


Amos Cartabia in tour nel mediterraneo con la MSC Splendida per la promozione del suo romanzo "Oltre la libertà" ambientato a bordo, ha approfittato del relax offerto dalla nave per dare gli ultimi ritocchi al suo ultimo romanzo "L'uomo di Citerna" in uscita nella prossima estate. 

presentazione romanzo di Amos Cartabia su MSC Crociere

Ecco intanto un'altro frammento-anticipazione da "L'uomo di Citerna":
"Era freddo quell’inverno del 1994, il camino mangiava… divorava legna, quasi un vecchio treno a vapore… e io continuavo a buttare quei ceppi secchi che scoppiettavano e lasciavano nella casa il profumo acre di legno bruciato. Ma le case vecchie son così… sapori antichi, fresche sembianze di luoghi dimenticati si nascondono tra le pietre e la mia casa ne aveva di ricordi dimenticati.
Fiamma veloce che mangia l’anima… scriveva un poeta di cui non ricordo il nome ed era vero, la mia vita se ne era andata come quei legni e a nessuno poteva importare se non a me, unico sopravissuto a quell’immane tragedia."
 

Le ceramiche di Francesco Fantini


A dieci anni dalla sua mostra presso il Piccolomuseo di Fighille riproponiamo alcune immagini dei lavori in ceramica di Francesco Fantini noto artista tifernate. La mostra fu organizzata nel ciclo "Ceramica d'arte e argilla di Fighille" dedicato agli artisti che operavano con l'argilla del luogo particolarmente pregiata e adatta alla produzione di ceramica di alta qualità.


Cosi' ne parlava Michela Fiorucci nella presentazione alla mostra dell'ottobre 2002: "Fantini ama tutte le tecniche che richiedano la mediazione del gesto, il tempo suddivisivo in fasi, le fasi controllate. Queste terre di ogni colore con i loro segni e le loro  geometrie lineari, quasi graffite, per chi non lo sapesse, sono profondamente legate alla sua produzione fotografica e calcografica e a quel certo suo gusto ironico di rivisitare alcuni grandi della pittura, aggiungendo sempre la sua cifra personale, o un’autocitazione.

 
E’ con lo studio della tecnica fotografica, intrapreso nei primi anni novanta in Accademia, che Fantini avvia un’attività di intensa produzione e di ricerca culminata in una serie di “foto rubate”, intensi ritratti in bianco e nero ad oggi mai esposti che  trattiene presso di sé raggruppati in serie tematiche.
Dall’ingrandimento dei particolari, spinto fino a far dimenticare l’inquadratura iniziale, il punto di partenza, risultano forme astratte, che ama chiamare informali,  e che trasferisce anche nella produzione pittorica, calcografica, litografica e ceramica, restituendo il ricordo di una prospettiva o di una figura.

Fantini al lavoro nel suo laboratorio
Sempre nei primi anni novanta, mantenendosi in doppia produzione,  inizia a  sondare le potenzialità del tratto calcografico, utilizzando prevalentemente le tecniche di acquatinta e acquaforte, con l’utilizzo prevalente del berceau e  della maniera nera.
Quello che nella fotografia è scatto, sviluppo e stampa, nella tecniche calcografiche è idea compositiva, morsura e stampa e nella ceramica, che inizia ad utilizzare nel ’96, è modello, stampo, oggetto.
Fantini riesce con grande maestria a mantenere quel suo gusto raffinato per il segno, per il colore e per la scelta delle forme che gli deriva dall’uso di altre tecniche anche nella produzione ceramica, producendo oggetti di design seguiti personalmente in tutte le fasi della lavorazione.
Forme cicliche, città viste dall’alto, palazzi, percorsi, mappe, corpi stilizzati che trasforma in moduli ripetuti in varie dimensioni e orientamenti e ancora, memorie personali, oggetti d’uso, volti geometrici, ironie, colori, nero, rosso, bianco, azzurro.
Sono queste le idee compositive che Fantini espone in questa mostra, restituendo al visitatore la sua personale visione del mondo, mediata dalla tecnica che tra tutte ama di più."
Francesco Fantini ha frequentato l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Ha esposto in mostre collettive e personali a Città di Castello, Sansepolcro, Firenze. Vive e lavora a Città di Castellodove espone permanentemente in Via S. Francesco.
Ecco alcune foto della mostra a Fighille del 2002:

martedì 21 febbraio 2012

L'arte e la ceramica di Luca Baldelli


Nel ciclo dedicato alla "Ceramica d'arte e l'argilla di Fighille" il Piccolomuseo ospito' nel 2001 l'artista tifernate Luca Baldelli. 
Cosi' ne parlava Bruna Scrimin nella presentazione della mostra: "Luca Baldelli, nato a Città di Castello, si è diplomato presso l’Istituto d’Arte di Perugia e ha conseguito la maturità grafica presso l’Istituto per le Artigrafiche di Roma. Da tre generazioni, in famiglia, si esercita l’arte della ceramica, dal lontano Dante Baldelli, direttore artistico delle “Ceramiche Rometti” di Umbertide, una famosa fucina, le cui opere si trovano  nei musei di tutti i paesi del mondo e presso la quale, negli anni Trenta ha collaborato Cagli, famoso pittore e autore di scenografie per Strawinskij e Leoncillo, scultore e ceramista di soggetti mitologici. 

una bella foto dell'artista al lavoro tratta da questo sito
Trasferitasi la famiglia a Città di Castello, negli anni cinquanta, la nuova Bottega si anima, si colora e diventa luogo di ritrovo e di collaborazione per artisti quali Burri, Ciangottini, Dorazio e Ridolfi. Una tradizione che si fa vivace, precorre i tempi cogliendone i flati e le nuove tendenze, non dimentica però del passato. In questa situazione cresce l'artista Luca Baldelli ed il suo modo di esprimersi recherà le caratteristiche di una certa epoca storica e quelle del suo gruppo etnografico. Artista, (soprattutto) “figlio della terra”, giovanissimo, ha iniziato a manipolarla e a mescolarla ai suoi pensieri, ai ricordi e a darle forma con l’aiuto e la complicità del fuoco. L’attività artistica di Luca Baldelli, artista schietto e genuino, anche se schivo ed appartato, si articola in numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, cogliendo consensi e soddisfazioni."
Ecco alcune foto relative alla mostra di Fighille del 2001: