sabato 29 agosto 2020

Un giorno a Cerasolo con Mario Massolo.....



 
Alle porte di San Marino
A casa di Mario Massolo 

Sono passati quasi vent'anni dalla nostra prima visita a casa di Mario Massolo. Negli anni ne seguiranno altre. Ma ci piace ricordare quel primo viaggio durante gli anni di fondazione del Piccolomuseo.
Dopo il successo della mostra di Guerrino Bardeggia al Santuario di Petriolo, decidemmo di ripetere l’iniziativa l’anno successivo presso la Dogana Pontificia in modo da cominciare ad utilizzarne gli spazi ad uso espositivo.
Sull’artista da invitare non ci furono dubbi.
Scegliemmo Mario Massolo, artista notissimo a Fighille per aver partecipato al concorso di pittura fin dalle prime edizioni, vincendo più volte.
Un legame particolare lo univa al nostro paese in cui ha sempre trovato grande accoglienza, tanto che si è perso il conto delle famiglie del luogo che possiedono almeno una sua opera. 
Pur conoscendolo bene da tanto tempo, l’occasione fu buona per andare a trovarlo a casa, dove lavorava. Dovevamo definire i vari dettagli dell’organizzazione della mostra e volevamo parlare del museo che stava nascendo.


Mario ci accoglie nella sua bella villetta sulla collina di Cerasolo Ausa, a due passi da San Marino. E’ il primo pomeriggio di una domenica di fine inverno quando arriviamo.
Franco Ruinetti era già li’ ad aspettarci. Con lui ci immergiamo nel mondo dei colori, unici, di Massolo. Nella grande sala decine e decine di opere appoggiate una sull’altra alle pareti. Tutte schedate e catalogate secondo quel rigido sistema a cui Massolo si attiene da sempre. Dipingendo solo ed esclusivamente “en plain air”, raramente in studio, ogni sua opera reca la data e il luogo ove è stata realizzata. Di tutte le sue opere reca la riproduzione fotografica, anche di quelle vendute. In questo caso ha annotato anche il nominativo dell’acquirente in modo che le opere possano sempre essere rintracciate.


Passiamo più di un’ora seduti sul divano a guardare le tavole che, una dopo l’altra, Mario monta in cornice e poi sul cavalletto, dandocene una descrizione di massima. E’ un bello spettacolo, taluni pezzi sono autentici capolavori a cominciare dai paesaggi sotto la neve o dalle fioriture dei ciliegi.
Fra le tante ne selezionammo insieme oltre 50 da portare in primavera a Fighille in modo da poter dare al pubblico una visione più ampia possibile dell’arte di Massolo.
In attesa del caffè il discorso cadde sul museo che stava nascendo a Fighille.
Conosceva bene la cosa perché avevamo avuto modo di parlarne insieme qualche mese prima al concorso. 

 

Ci eravamo lasciati con l’impegno di riparlarne in occasione della nostra visita e così fu.
Franco prese la parola: “Sta nascendo un museo a Fighille ma, senza un Massolo, mi sembra che manchi qualcosa…….”.
Mario non lo fece neanche finire: Voi sapete dell’amicizia che mi lega da anni ad Americo e quanto sono legato al vostro paese. Vi ho anche detto più volte che ormai da anni non partecipo più ad alcun concorso di pittura, faccio solo mostre. Fighille è l’unica eccezione, una felice eccezione a cui mi onoro di partecipare. Per tutti questi motivi per me è un grande piacere aderire al vostro progetto del museo e, ne sono più che convinto, avrete in pochi anni una collezione di enorme valore. Facciamo così, in occasione della mostra di primavera sceglierete l’opera che preferite.”
La cosa ci fece immenso piacere e il resto del pomeriggio se ne volò via rapidamente in vari discorsi sull’organizzazione del museo e sulle caratteristiche degli spazi.
Ci salutammo che era ormai buio e nel salire in auto ci dammo appuntamento al mese successivo a Fighille.
Tornammo a casa soddisfatti.
Un altro tassello importante e a cui tenevamo molto era stato messo. Massolo non era un nome qualsiasi. A Fighille aveva fatto la storia del concorso, era notissimo fra la gente ed averlo nella collezione era per noi veramente fondamentale.


La mostra di aprile fu un clamoroso successo, quasi da tutto esaurito. Per fortuna avevamo individuato fin dal primo giorno l’opera che ci piaceva per il museo e la mettemmo fuori listino.
Fu così che il  27 aprile 2003 Massolo donò al museo l’opera "Grandi ciliegi in fiore a Casale di Cesena".
Qualche anno più tardi Massolo donerà anche una seconda opera particolarmente significativa in quanto relativa all’area dei vecchi capanni agricoli di fronte alla Chiesa, oggi ristrutturati dalla Parrocchia in collaborazione con la Pro Loco.

venerdì 28 agosto 2020

Un giorno a Rimini con Rinaldini e Filippi.....


Un giorno a Rimini con Rinaldini e Filippi.....

Sono passati molti anni da quel giorno a Rimini sulle tracce di due grandi artisti: Giorgio Rinaldini e Luciano Filippi. 
Il Piccolomuseo era stato appena fondato.
Dopo la donazione di Bardeggia e il lancio ufficiale dell’iniziativa fu modificato il regolamento del concorso di pittura per far in modo che nel museo confluissero le opere degli artisti classificati ai primi tre posti della graduatoria generale. Ciò permise al museo di crescere e prendere forma. Si rendeva tuttavia necessario accelerare ancora il processo di crescita della collezione in modo da aumentare la credibilità dell’iniziativa. Per questo i passi successivi furono mossi ancora in terra romagnola, grazie soprattutto all’aiuto dell’amico Franco Ruinetti che all’epoca curava la redazione della rivista PRAXIS e conosceva gran parte degli artisti di Rimini e dintorni. Pensò che bisognava dare subito una bella accelerata alla collezione: “Parlerò con qualche artista riminese esponendogli la vostra idea e vediamo se ne esce qualcosa….
Circa un anno prima avevamo conosciuto due bravissimi artisti di Rimini: Giorgio Rinaldini e Luciano Filippi. Erano giunti a Fighille per partecipare, per la prima volta dopo tanti anni, al concorso di ottobre. Arrivarono in coppia. Portavano con sé la simpatia e la cordialità tipica delle genti di Romagna e fu facile raggiungere subito grande confidenza. Rinaldini aveva in testa il suo tipico berretto e in bocca un mezzo sigaro spento. Parlava poco e a voce bassa. Filippi invece era più aperto e attaccò facilmente discorso. Parlammo del concorso, che non conoscevano, e del paese che gli sembrava così piccolo da non poter essere in grado di organizzare un premio di pittura del livello di cui gli avevano parlato. Nel tempo riconosceranno di essersi sbagliati.


Verso novembre squillò il telefono. Era Franco: “Di’ quand’è che potete venire a Rimini? Rinaldini e Filippi vogliono donare un’opera per il museo.”
Quattro giorni dopo eravamo in viaggio verso il mare. Era una calda domenica mattina di inizio inverno, tanto che sembrava quasi primavera.
Giungemmo verso le nove da Giorgio Rinaldini. Il suo studio era al secondo piano di un bel palazzo storico proprio in centro a Rimini. Composto da pochi locali, aveva una sola finestra aperta verso il cortile interno. Faceva filtrare una luce fioca che creava nell’ambiente una atmosfera rarefatta, quasi d’altri tempi. Rinaldini lavorava proprio vicino alla finestra con una luce radente sulla tela e una infinità di pennelli di ogni dimensione. 


Ci accolse con grande cordialità e dopo un oretta passata a parlare e a guardare le sue opere sparse un po’ ovunque, si allontanò un attimo. Torno quasi subito con in mano una grande tela ricoperta da un foglio di carta. Era il suo quadro per il museo. Bellissimo come sempre.
Ecco qua. Ve lo dono con piacere perché ci tengo ad essere fra i fondatori della collezione. In più sono convinto che ne farete buon uso.”
Lo ringraziammo di cuore e, scendendo la maestosa scalinata in pietra del palazzo, ci dammo appuntamento all’ottobre successivo per il concorso.
Caricammo il quadro in macchina e ci spostammo prima di pranzo a casa di Luciano Filippi.
Era una bella villa immersa nel verde dei viali di Rimini, non molto distante né dal centro né dal mare. Una casa moderna, ampia e luminosa grazie alle grandi vetrate che facevano entrare luce in gran quantità.
Filippi, da buon padrone di casa, ci fece visitare l’edificio e la sua collezione d’arte. Ci illustrò il suo lavoro e i pezzi su cui stava lavorando in quel momento. Ci raccontò anche un po’ della sua vita e di come per anni avesse affiancato la gestione di un’agenzia viaggi alla pittura, la sua passione più grande.


Sulle pareti quadri con vele e cattedrali, i suoi temi preferiti anche se qua e là faceva capolino qualche paesaggio.
Poi ci disse: Franco mi ha parlato della vostra idea di creare una raccolta di opere a Fighille. La cosa mi è piaciuta molto seppur alquanto complicata da realizzare. Ma proprio per questo gli ho detto subito di si’ quando mi ha proposto di farne parte. Avrei pensato di donarvi un’opera che rappresenti al meglio il mio lavoro e  uno dei miei temi preferiti, le vele. E’ quella lì sulla parete, che dite?”
C’era poco da dire. La tela era magnifica e rappresentava due vele gialle, proprio come avevamo sperato durante il viaggio. Ovviamente fummo entusiasti.
Filippi allora staccò il quadro dalla parete e con un pennarello fece una dedica sul retro: “Al piccolomuseo di Fighille con l’augurio che possa diventare grande!”.
Mentre ce lo consegnava ci disse che nei mesi successivi, se avessimo pubblicizzato la cosa, molti altri artisti avrebbero senz’altro aderito al nostro progetto. Fu in effetti un buon profeta.
Salutandoci, ci consigliò un buon ristorante in centro a Rimini.
Il resto della giornata fu dedicata al sole e al mare.
La collezione del museo era salita a sette opere. Un buon inizio.

giovedì 27 agosto 2020

Un giorno a Gabicce con Guerrino Bardeggia....



Quel giorno da Bardeggia
La prima opera del Piccolomuseo di Fighille

Fissammo l’appuntamento per telefono, durante le feste natalizie del 2001.
Da qualche settimana stavamo valutando la possibilità di organizzare, per la Pasqua successiva, presso il Santuario di Petriolo, una mostra di pittura dedicata al tema sacro. Il nome di Bardeggia uscì da una rosa ristretta ma mise subito tutti d’accordo. Già da molti anni era protagonista del nostro concorso e tutti riconoscevano la grandezza e l’emozione della sua arte. Franco Ruinetti gli anticipò l’idea e trovò l’artista entusiasta, tanto che la nostra telefonata servì soltanto a stabilire la data del viaggio verso il mare.
Nel febbraio del 2002, partimmo, subito dopo pranzo, con un’ampia delegazione da Fighille. Franco ci aspettava a Riccione e da lì proseguimmo per Gabicce. Arrivammo a pomeriggio inoltrato. 


Bardeggia abitava lungo la statale in una bella villetta su due piani con un giardino sul retro. Il piano terra era interamente dedicato al suo studio che traboccava di opere. Alle pareti i capolavori di qualche anno prima. Roba da lasciare a bocca aperta ancor oggi. Ogni quadro una scoperta e la sensazione che fosse più bello del precedente.
Bardeggia ci aspettava con ansia e lo trovammo come c’è lo aveva descritto Americo, suo amico di vecchia data: un fiume in piena che sarebbe stato ore a parlarti del suo lavoro, a spiegarti le sue idee, a raccontarti le sue emozioni. Una persona da ascoltare.
La sua voce era già roca, fiaccata dalla malattia con cui aveva a lungo combattuto. Il suo animo invece era forte e fiero come sempre.


Ci fece accomodare in un salottino che dava sul giardino, in mezzo alle sue opere. Ci offrì delle caramelle mentre continuava a parlare. Ogni tanto Franco interveniva e rilanciava il discorso su alcuni aspetti della sua arte di cui anche lui era innamorato. Noi c’è ne stavamo lì ad ascoltare, incantati dal personaggio, mentre Damoris approfittava per scattare alcune foto ricordo.
Definimmo tutti i dettagli della mostra: dal titolo alle date, dal catalogo per i visitatori alle opere da esporre. Le scegliemmo una ad una pensando anche a come collocarle nell’ampio spazio del Santuario.


Poi, sul finire della serata, con il suo solito garbato modo di fare, Franco butto là una proposta:
“Di’ Guerrino ma lo sai che questi ragazzi vogliono fondare un museo a Fighille?”
“Un museo? E dove lo fanno? C’è lo spazio adatto?”
“Pensano di usare la vecchia Dogana Pontifica. Non è messa benissimo ma con un po’ di pazienza e qualche lavoro potrebbe diventare una bella galleria d’arte”
“L’idea mi sembra bella. Però se ci aveste pensato prima……. dopo tutti questi anni che fate il concorso, oggi avreste avuto una galleria con pezzi di gran valore. Io ho già delle mie opere nel museo di….”
E iniziò a raccontare della infinita schiera di collezioni pubbliche e private che già all’epoca accoglievano le sue opere, aprendo continuamente nuovi filoni del discorso, come amava fare.
Dopo un po’ allora Franco lo punzecchiò di nuovo:
“Fondare un museo dal niente è un po’ arduo. Anche convincere gli artisti non sarà facile. Certo che se il primo a donare un’opera fosse Bardeggia………”
Guerrino, guardandolo con quel suo occhio svelto e con un sorriso sotto i labbri, ribatté subito:
“Tu Franco sai bene quanto io sia legato a Fighille. Per questo e anche perché penso che ai giovani che amano l’arte bisogna dare una mano, io non mi tirerò indietro. La prima opera del vostro museo sarà di Bardeggia e la sceglierete voi fra quelle che porteremo per Pasqua a Petriolo. Così vi ricorderete per sempre di me che sono stato il primo! E vedrete che dopo di me ne verranno molti altri…..”
Ci alzammo da quel salottino convinti di aver messo una prima pietra importante e felici di aver conosciuto questo gran personaggio. Ci fu ancora il tempo di vederlo qualche attimo al lavoro mentre incideva delle mattonelle in ceramica.


Era ormai il tramonto quando salutammo Bardeggia. Dopo una cena al ristorante “Il Gufo” di Rimini facemmo rotta verso casa. Nei mesi seguenti seguirono altri contatti ed altri incontri per organizzare la mostra al Santuario che si svolse in due settimane a partire dal 24 marzo 2002 con una grande partecipazione di pubblico. L’ultimo giorno, mantenendo fede alla sua promessa, mentre stavamo cominciando ad impacchettare le opere per il viaggio di ritorno, Bardeggia si avvicinò e ci invitò a sceglierne una. Non fu facile e un po’ dovemmo insistere perché a qualcuna era particolarmente legato e non se ne voleva separare. Ma alla fine cedette e ci consegnò proprio una delle sue preferite.
Il quel momento nasceva ufficialmente il piccolomuseo di Fighille. Era il 7 aprile 2002.


giovedì 20 agosto 2020

Segnalazione d'arte (262) - Cerea

Segnaliamo con piacere questo bel concorso in programma a Cerea (Verona) il prossimo 20 settembre. Un appuntamento da non mancare !


martedì 18 agosto 2020

Stiamo lavorando a FighilleArte 2021 !


Stiamo lavorando a FighilleArte 2021 !
Avete capito bene.

2021.

Quest’anno il tradizionale appuntamento con l’arte, tanto atteso in ogni parte d’Italia da centinaia di artisti, non potrà svolgersi
Ci abbiamo pensato a lungo in questi mesi valutando tutti gli aspetti che comporta una manifestazione cosi’ importante.

Siamo arrivati alla conclusione che le cose o si fanno per bene o non si fanno.

L’emergenza Covid ha purtroppo stravolto troppe cose in questo 2020 tanto da non poter permettere di mettere in scena una manifestazione all’altezza delle precedenti. 

Innanzitutto l’impossibilità di organizzare la contemporanea Sagra Popolare (in Umbria il 95% delle sagre non avrà luogo) toglie quel clima di festa che da sempre è alla base anche del concorso di pittura. A questo si aggiungano le difficoltà legate all’uso di un ambiente “scolastico” per la mostra, le obbligatorie e restrittive misure di sicurezza che avremmo dovuto chiedere ai visitatori e agli artisti, le incertezze sulla situazione sanitaria che a livello nazionale avremo ad inizio autunno e da ultimo la difficile congiuntura economica che ha colpito anche la nostra vallata.

Tutti aspetti che, messi assieme, ci avrebbero costretto a presentare una edizione in tono ridotto. E questo non è nello stile di FighilleArte che ogni anno ha presentato una edizione migliore della precedente.

Molto meglio pensare direttamente ad una grande edizione per  il 2021, potenziata rispetto al passato e a cui diamo fin da ora appuntamento a tutti gli artisti !

L’attività di FighilleArte tuttavia non si ferma.

Lavoremo nei prossimi mesi allo sviluppo della collezione del Piccolomuseo, al  potenziamento e al miglioramento degli spazi con lavori all’ingresso e alla facciata, alla promozione di nuovi lavori editoriali che, in attesa di incontrarsi personalmente, verranno divulgati anche in formato e-book tramite i nostri canali web. 

Insomma FighilleArte non si ferma. Si riposa solo il concorso di pittura, uno dei suoi rami, in modo da prendere la rincorsa per un grande 2021 ! 

E’ doveroso infine ringraziare i tanti artisti che ci hanno scritto in queste settimane facendoci sentire il loro appoggio e il loro incoraggiamento, segno tangibile del legame unico che si è creato negli anni,  e l’Amministrazione Comunale, in particolare nella figura del Sindaco Enea Paladino e dell’assessore Anna Conti che ci hanno stimolato a tentare di organizzare comunque la manifestazione offrendo la loro massima disponibilità nel sostenerci anche quest’anno.

Crediamo tuttavia che fermarsi in questo difficile 2020 fornirà la “benzina” migliore per ripartire alla grande nel 2021. 

Per tutti gli amici di FighilleArte, artisti o semplici appassionati, l’appuntamento è quindi fin da ora fissato al 2-3 ottobre 2021 !


domenica 9 agosto 2020

Agosto !!!!!!! (7)

Completiamo la prima settimana di agosto dedicata al bel tempo e al mare con alcune opere "in tema" dell'artista Ugo Felici, fra i protagonisti del piccolomuseo di Fighille...


sabato 8 agosto 2020

Agosto !!!!!! (6)

Estate

Ardono i seminati,
scricchiola il grano,
insetti azzurri cercano ombra,
toccano il fresco.
E a sera
salgono mille stelle fresche
verso il cielo cupo.
Son lucciole vagabonde.
crepita senza bruciare
la notte dell'estate.
 
(P.Neruda)

opera di Luciano Filippi

venerdì 7 agosto 2020

Agosto !!!!! (5)

Dies

Il sole brucia implacabile, uguale,
le stoppie gialle del pian vaporoso.
L'azzurra volta del ciel luminoso
riflette in terra la fiamma estiva.
Non muove foglia. La vita animale
langue in un grave sopor neghittoso.
Turba la pace al meriggio affannoso
solo un modesto frinire di cicale.

(O.Guerrini)

opera di Vincenzo Frisco

giovedì 6 agosto 2020

Agosto !!!! (4)

Meriggio d'Estate

Silenzio!
Hanno chiuso le verdi
persiane delle case.
Non vogliono essere invase.
Troppe le fiamme
della tua gloria, o sole!
Bisbigliano appena
gli uccelli, poi tacciono, vinti
dal sonno.  
Sembrano estinti
gli uomini, tanto è ora pace
e silenzio... 
Quand'ecco da tutti
gli alberi un suono s'accorda,
un sibilo lungo che assorda,
che solo è così: le cicale.
 
(U.Saba)

opera di Gianfranco Pogni


mercoledì 5 agosto 2020

Agosto !!! (3)

Estate

Un tuffo nel cielo d'estate.
L'uccello ritrova
la gioia perduta
tra i campi pieni di sole
e di chicchi di grano maturo.
Il bimbo
ora pensa a giocare.
E' tempo di correre al mare.
 
(A.Russo)

opera di Beppe Verani

martedì 4 agosto 2020

Agosto !! (2)

Quando inizia l'estate.

L'inizio dell'estate porta in città un'aria di pace
un senso di tranquilla felicità. Anche il bottegaio, la mattina, 

tira fuori una panca e si siede
a leggere il giornale.
l ragazzi hanno finito le scuole. La madre li lascia
andare: devono essere di ritorno per l'ora
di colazione.
E alla sera, dopo cena, ci sono i giardinetti
pubblici che offrono un'ora di fresco.

(G. Raimondi)

il mare nello straordinario mondo di Ugo Rassatti
 



sabato 1 agosto 2020

Agosto !

 Estate

Improvvisamente fu piena estate.

I campi verdi di grano, cresciuti e
riempiti nelle lunghe settimane di piogge,
cominciavano a imbiancarsi,
in ogni campo il papavero lampeggiava
col suo rosso smagliante.

La bianca e polverosa strada maestra era arroventata,
dai boschi diventati più scuri risuonava più spossato,
più greve e penetrante il richiamo del cuculo,
nei prati delle alture, sui loro flessibili steli,
si cullavano le margherite e le lupinelle,
la sabbia e le scabbiose, già tutte in pieno rigoglio
e nel febbrile, folle anelito della dissipazione
dell'approssimarsi della morte
perché a sera si sentiva qua e là nei villaggi il chiaro,
inesorabile avvertimento delle falci in azione.

(H. Hesse)

opera di Ugo Felici