venerdì 1 ottobre 2010

Vittorangelo



Vittorangelo Polverini nasce ad Anghiari nel 1950 dove frequenta il locale Istituto d’Arte. Negli anni 70 prosegue gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano a cui deve molto  della sua formazione anche per la vicinanza alle sperimentazioni dei paesi anglosassoni. E’ proprio di questo momento l'avvicinamento al movimento della Nuova Figurazione, che recuperando l'immagine umana, la rappresenta martoriata, consumata  e che trova come punto di riferimento l'arte di Francis Bacon.



Altro elemento non poco rilevante, riscontrabile soprattutto nella  produzione di terrecotte, è  la personale reinterpretazione di Egon Shiele. Polverini  rielabora la corrente espressionista in modo  estremo e dissacratore, i suoi personaggi sono duri, angolosi, deformati, i colori  violenti fino ad arrivare ad esasperazioni quasi "grottesche". La forma diviene per Polverini un prolungamento dello stato psichico, non c'è volontà di descrizione realistica ma esternazione emozionale.


Una parte importante della sua produzione artistica è riconducibile  al legame  indissolubile  con la  sua terra: dalla rappresentazione delle figure mistiche dei suoi presepi con i "personaggi" di Anghiari  e di Sansepolcro fino all'eccentrica rivisitazione di opere toscane dal Tre al Cinquecento di maestri come  Tino di Camaino, Piero della Francesca, Francesco da Valdambrino, nonché  i tributi al Pontorno, con i suoi colori dissonanti, stridenti ed acidi. Importante e interessante è anche la nutrita sezione dedicata alle  incisioni rappresentata da ventinove tavole, tra le quali una serie di vedute e studi su Anghiari.



Nel 2007 alla sua arte è stata dedicata una mostra ad Anghiari "Vittorangelo Polverini - Le Opere" la Città di Anghiari, universalmente nota per la famosa battaglia raffigurata da Leonardo, rende finalmente omaggio ad uno dei suoi  "figli illustri ". Presso le prestigiose sedi del Palazzo del Marzocco e della Chiesa di Sant'Agostino è stata allestita la prima grande mostra monografica, circa 100 lavori, che ha documentato le ricerche di un ventennio, dagli anni '70 agli anni '90  del Novecento, di questo eccentrico e poliedrico artista toscano.

Cosi’ ne parla il critico Stefania Cortelazzi: "Polverini non afferma e non descrive, semplicemente sperimenta, si muove in cerchio senza un sistema logico, affermativo, razionale, si muove nel caos per poter dominare il tempo e ritrovare così "l'origine" il nascere delle cose".
L’artista muore ad Arezzo nel 1996. Dal 2014, grazie al prof. Fontana di Anghiari, ex preside dell’Istituto d’Arte, una sua opera è conservata presso il piccolomuseo di Fighille (Pg).


Clicca qui per visualizzare le opere presenti nel piccolomuseo di Fighille

http://fighillearte.blogspot.it/2010/10/opere-di-vittorangelo-nel-museo.html