Elio Roberti vive e lavora a Lavenone (Brescia).
Inizia
a dipingere nel 1979. Incostante nei primi anni, decide di impadronirsi
della tecnica pittorica frequentando i corsi dell’Associazione Artisti
Bresciani. Roberti osserva con attenzione i pittori locali Togni, Garosio e
Solaro cercando di carpire le loro tecniche pittoriche. Dopo aver sperimentato tecniche vicine alle
avanguardie informali e cubiste, entra in contatto con un gruppo di pittori
livornesi e da quegli incontri che si fanno sempre più assidui, si rende conto
che il modernismo che ha intrapreso non fa per lui e sente il bisogno ritornare
ad una pittura classica e formale a lui più congeniale, da realizzarsi però con
un taglio più moderno.
Negli Anni Ottanta propone con profitto una sua particolare
tematica orientata alla continua ricerca della sintesi. Le sue pennellate
sono veloci, larghe, lasciate quasi con foga nell’intendimento di far vibrare
il colore perchè possa comunicare emozioni immediate. Questa sua ricerca
ottiene immediatamente un riscontro di pubblico e critica e le sue opere,
presentate nei vari concorsi di pittura a carattere nazionale ed
internazionale, gli confermano, grazie ai premi e ai riconoscimenti ricevuti,
che la strada che ha intrapreso è quella vincente e quella che lo
caratterizzerà.
Partecipa con notevole successo a
concorsi nazionali, dove riesce ad attrarre l’attenzione dei critici ed imponendosi vincendo importanti e numerosi premi.
Sue opere figurano in numerose
collezioni private e pubbliche in Italia e all'estero, fra cui il piccolomuseo di Fighille (Pg) dal 2014.
L'opera d’arte per Roberti è sempre l’estrinsecazione
di un‘emozione, magari filtrata da un particolare stato d'animo e quindi
originale ed irripetibile. L’artista caratterizza le sue tele mediante una
pittura semplice e d’atmosfera espressa attraverso un uso sapiente del colore
ed in grado di andare al di là degli schemi predefiniti dell’arte
contemporanea.
L’accostamento dei colori, la scelta stessa di effetti
particolari capaci di ritrarre il paesaggio senza irrigidirlo in una ottica
fotografica, sono sintomi non solo di una capacità espressiva e poetica, ma
anche di un netto rifiuto ad usare forme di cromatismo concentrate in
impostazioni strutturali prive di efficacia e prigioniere di regole estetiche
troppo rigide.
Cosi' parla della sua arte il critico Alfredo Bonomi: "Nelle sue opere tutto si trasforma in un messaggio di
autentica poesia. I paesaggi sono soffusi in una "atmosfera lirica"
ben lontana dai toni sdolcinati o retorici e nella bellezza della natura
s'individua un'armonia ben più vasta ove le vicende umane sono avvertite non
tanto solo come una sequenza di fatti razionali ma come un susseguirsi di
impressioni poetiche dominate da un forte sentimento."
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