La spiaggia,
d'estate, è una vetrina a tutto campo. Il sole riluce nelle nudità che lui
stesso ha spalmato d'oro e di bronzo. Ogni tanto capita d'incontrare una di
quelle giovani che ti abbagliano mentre cerchi di fare l'indifferente. Hanno
l'alone, tutto il resto scivola nell'indistinto. Hanno un triangolo di
costumino così mignon che talvolta il sesso sembra faccia l'occhiolino. Passano
e tirano dietro gli occhi perché nel posteriore hanno la calamita. Guardi,
studi, fai finta di essere distratto, disinteressato a quelle formazioni così
bene esposte che l'intrigante misero indumento infra chiappe nulla nasconde,
anzi celebra ed esalta. E' moda: uno scampolo di stoffa basta per una
collezione di tali vestiti senza fronzoli, essenziali che, al confronto, è un
lenzuolo la foglia di fico.
Ma anche il
corso del paese è una vetrina. Se al mare le esposizioni durano due o tre mesi,
lo struscio o passeggio nella strada principale del centro abitato dura
tutto l'anno. E' vero: qui le signorine, ma anche quelle che non si arrendono
all'età, si coprono, ma talvolta in modo così ammiccante da accendere la
fantasia. Sono bombe sexy, che, se fossero in tivù, la visione dovrebbe essere
vietata ai minori di 80 anni. E' anche questione di buon gusto, comunque ci
vogliono i freni buoni.
Su certe
strade-passerelle, di anno in anno, gemmano e fioriscono nuove ondate di
giovinezza. Con loro passano e ripassano le versioni dell'ultima moda.
Franco Ruinetti