venerdì 25 novembre 2011

Storia del piccolomuseo (3) - Alle porte di San Marino


Pubblichiamo alcuni brani contenuti nel volume "Piccolomuseo 2001-2001 / Storia di una collezione" che ripercorre i primi dieci anni della pinacoteca di Fighille.


Alle porte di San Marino
A casa di Mario Massolo 

Dopo il successo della mostra di Guerrino Bardeggia al Santuario di Petriolo, decidemmo di ripetere l’iniziativa l’anno successivo presso la Dogana Pontificia in modo da cominciare ad utilizzarne gli spazi ad uso espositivo.
Sull’artista da invitare non ci furono dubbi.
Scegliemmo Mario Massolo, artista notissimo a Fighille per aver partecipato al concorso di pittura fin dalle prime edizioni, vincendo più volte.
Un legame particolare lo univa al nostro paese in cui ha sempre trovato grande accoglienza, tanto che si è perso il conto delle famiglie del luogo che possiedono almeno una sua opera. 
Pur conoscendolo bene da tanto tempo, l’occasione fu buona per andare a trovarlo a casa, dove lavorava. Dovevamo definire i vari dettagli dell’organizzazione della mostra e volevamo parlare del museo che stava nascendo.


Mario ci accoglie nella sua bella villetta sulla collina di Cerasolo Ausa, a due passi da San Marino. E’ il primo pomeriggio di una domenica di fine inverno quando arriviamo.
Franco Ruinetti era già li’ ad aspettarci. Con lui ci immergiamo nel mondo dei colori, unici, di Massolo. Nella grande sala decine e decine di opere appoggiate una sull’altra alle pareti. Tutte schedate e catalogate secondo quel rigido sistema a cui Massolo si attiene da sempre. Dipingendo solo ed esclusivamente “en plain air”, raramente in studio, ogni sua opera reca la data e il luogo ove è stata realizzata. Di tutte le sue opere reca la riproduzione fotografica, anche di quelle vendute. In questo caso ha annotato anche il nominativo dell’acquirente in modo che le opere possano sempre essere rintracciate.


Passiamo più di un’ora seduti sul divano a guardare le tavole che, una dopo l’altra, Mario monta in cornice e poi sul cavalletto, dandocene una descrizione di massima. E’ un bello spettacolo, taluni pezzi sono autentici capolavori a cominciare dai paesaggi sotto la neve o dalle fioriture dei ciliegi.
Fra le tante ne selezionammo insieme oltre 50 da portare in primavera a Fighille in modo da poter dare al pubblico una visione più ampia possibile dell’arte di Massolo.
In attesa del caffè il discorso cadde sul museo che stava nascendo a Fighille.
Conosceva bene la cosa perché avevamo avuto modo di parlarne insieme qualche mese prima al concorso. 

 

Ci eravamo lasciati con l’impegno di riparlarne in occasione della nostra visita e così fu.
Franco prese la parola: “Sta nascendo un museo a Fighille ma, senza un Massolo, mi sembra che manchi qualcosa…….”.
Mario non lo fece neanche finire: Voi sapete dell’amicizia che mi lega da anni ad Americo e quanto sono legato al vostro paese. Vi ho anche detto più volte che ormai da anni non partecipo più ad alcun concorso di pittura, faccio solo mostre. Fighille è l’unica eccezione, una felice eccezione a cui mi onoro di partecipare. Per tutti questi motivi per me è un grande piacere aderire al vostro progetto del museo e, ne sono più che convinto, avrete in pochi anni una collezione di enorme valore. Facciamo così, in occasione della mostra di primavera sceglierete l’opera che preferite.”
La cosa ci fece immenso piacere e il resto del pomeriggio se ne volò via rapidamente in vari discorsi sull’organizzazione del museo e sulle caratteristiche degli spazi.
Ci salutammo che era ormai buio e nel salire in auto ci dammo appuntamento al mese successivo a Fighille.
Tornammo a casa soddisfatti.
Un altro tassello importante e a cui tenevamo molto era stato messo. Massolo non era un nome qualsiasi. A Fighille aveva fatto la storia del concorso, era notissimo fra la gente ed averlo nella collezione era per noi veramente fondamentale.


La mostra di aprile fu un clamoroso successo, quasi da tutto esaurito. Per fortuna avevamo individuato fin dal primo giorno l’opera che ci piaceva per il museo e la mettemmo fuori listino.
Fu così che il  27 aprile 2003 Massolo donò al museo l’opera "Grandi ciliegi in fiore a Casale di Cesena".
Qualche anno più tardi Massolo donerà anche una seconda opera particolarmente significativa in quanto relativa all’area dei vecchi capanni agricoli di fronte alla Chiesa, oggi ristrutturati dalla Parrocchia in collaborazione con la Pro Loco.