Angelo Fornaciari è nato a
Viareggio nel 1948 e fin da piccolo è stato abituato all’ambiente artistico dal
momento che anche il padre era un appassionato pittore. E’ così che Fornaciari
si avvicina all’arte e ai colori, passione che coltiverà anche una volta
divenuto architetto, cercando di trasmettere allo spettatore le proprie visioni
ed emozioni, ma anche lasciandogli la possibilità di dare alle opere
una personale interpretazione.“Per me il quadro è un libro – afferma
Angelo – ogni giorno, guardandolo, ci si deve scoprire una pagina nuova”.
A ventidue anni gli viene affidata la cura delle scenografie teatrali di
un famoso spettacolo nel tempo di Carnevale e ciò gli permette di avere
a che fare almeno una volta l’anno con i colori ed i pennelli, perché è
impegnato negli studi per il conseguimento della Laurea in Architettura
che ottiene a Firenze nel 1974. Continuerà a cimentarsi in lavori
teatrali per altri venti anni. Una volta architetto insieme alla
professione torna all’amore per la Pittura.
Espone per la prima volta nel 1992 nel Chiostro di Sant’Agostino a
Pietrasanta presentato dal suo primo critico Giuseppe Cordoni. Ama dire
che viaggia su una lama di rasoio, un momento più di qua è astratto, un
attimo più di là è figurativo. I soggetti sono pretesti di colore;
quello che conta sempre è un insieme che si sostiene, si integra e si
complementa.
Ha tenuto mostre personali e collettive in più parti
d’Italia (Gioia del Colle, Firenze, Massarosa, Ruffano, Seravezza,
San Giovanni in Persiceto, Roma,
Torino, Milano, Bologna, Brescia) e all’estero (San
Pietroburgo).
Nel 2009 ha vinto il Premio delle Arti - Premio della
Cultura al Circolo della Stampa di Milano; ed ancora altri numerosi
premi, ed è presente in cataloghi ufficiali. È
stato invitato dal Ministero della Cultura russa per una personale a Astrackan,
nella Russia meridionale, dove ha tenuto una conferenza sull'Arte italiana.
Nel 2010 è protagonista di una mostra presso l'Anfiteatro della Cultura di Roma curata dal prof. Carlo Franza e dal titolo “Le architetture del colore”. Cosi' il prof. Franza parla della sua pittura nel catalogo della mostra:
Nel 2010 è protagonista di una mostra presso l'Anfiteatro della Cultura di Roma curata dal prof. Carlo Franza e dal titolo “Le architetture del colore”. Cosi' il prof. Franza parla della sua pittura nel catalogo della mostra:
“Sorprende non poco la maturazione pittorica di Angelo Dionigi
Fornaciari, che insiste da sempre e con una passione poetica di
ascendenza informale intorno al paesaggio italiano, toscano, fra mare e
terra, scavato non nei dettagli ma nella costruzione emozionale
dell’insieme scenografico e della materia che si fa interprete del mondo
e dell’esistenza che varia col tempo e le stagioni. La sua è stata una
vocazione generosa per la pittura, un variare di forme, dimensioni,
relazioni, composizioni, tra la ripresa di slanci di un’infinita gamma
di variazioni entro il luogo dato dalla tela e la vera unicità
dell’impasto dei colori che si impregnano di mille stesure. La materia è
come ritmata da un pensiero naturale, da una visione robusta di luoghi
segreti, da albe, brine e tramonti che setacciano colori come
coriandoli festosi. La sua visione del paesaggio non è ancora una
variante astratta ma la similitudine di una bellezza tutta interiore e
tutta sentita che diventa lo scheletro dell’opera, irrorato da grumi di
materie e di colori che si sfibrano sotto le luci del giorno e della
sera”.
Dal
2018 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di
Fighille.Ecco alcune sue opere recenti: