martedì 31 luglio 2018

Il mio mare quattro stagioni (by Franco Ruinetti)






Il mio mare quattro stagioni. Riflessioni sciolte sulla body art.

Se le opere d'arte dell'uomo meritano tutela e rispetto, ancora di più li meriterebbero le più alte creazioni della natura. Vado anch'io al mare, abito a Riccione, a 500 metri dalla spiaggia e ci vado spesso, in tutte le stagioni. Faccio lunghe camminate sulla battigia, anche 6 o 8 chilometri, a seconda del tempo che ho libero.Procedo con ritmo sostenuto. Me l'ha consigliato il medico. La pioggia non mi ferma, metto l'impermeabile.

D'inverno mi pare di essere l'anima del cielo, dell'infinito, della solitudine. Ogni tanto trovo qualche conchiglia delle cape-sante. Mi piace raccoglierle. Portate a riva dalle mareggiate talvolta presentano secoli di incrostazioni. Sono belle. Su una di esse è sorta dal pelago la Venere del Botticelli.

D'estate gli arenili brulicano di gente.

Il sabato e la domenica, quando la densità umana è massima, cambio rotta, vado in collina, cedo il posto ai sovrappiù venuti da lontano per godersi uno spicchio di vacanza. Dalla fine della scuola a tutto agosto il mare è una meta ambita e il litorale romagnolo è tra i più frequentati. 

Io vado diritto come un treno, guardo i pensieri che mi passano in testa, ma mi capita di rallentare per analizzare in sordina qualche sublime apparizione, perché il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Certe privilegiate del gentil sesso sono calamite, sembrano venute, come dice il divino poeta, a miracolo mostrare e a me,ormai stagionato, risvegliano scorci dell'antica giovinezza.

Esse, al culmine dell'adolescenza, raggiungono il fulgore della venustà e certune sono le più perfette opere d'arte della natura, sono, pur fuggevole, almeno in spiaggia,patrimonio di tutti, che tutti possono ammirare. E mi dispiace constatare che loro stesse, è addirittura moda, spesso non si rispettano.

Parlo dei tatuaggi che, a parer mio, sono almeno inopportuni, offensivi della perfetta bellezza. I colori non hanno luci serene, mi appaiono sporchi, fradici, in agonia.

Tra l'altro ho visto soluzioni tristemente originali, come un sole alto su un ben modellato gluteo, che ricorda il marchio di proprietà impresso a fuoco dal mandriano sulla coscia della giumenta.

La spiaggia è il luogo della verità, temuta quanto desiderata. Mette a nudo, implacabile, il decadimento dell'età, i peccati di gola, esalta gli splendori della giovinezza.

Evidenzia l'equilibrio della sobrietà e il cattivo gusto di imbrattarsi con dipinti a traforo nella pelle, con i piercings, anch'essi sempre più presenti, che, se sui capezzoli, sulle narici, nella lingua, provocano sofferenza al solo vederli (peggio ancora sarebbe se si vedessero quelli nascosti). Ognuno fa quello che vuole, per carità, è libero. Ma c'è anche libertà di pensiero, di critica e di questi mi avvalgo.

Posso sbagliare, essere tacciato di avere la ruggine nel cervello, va bene, dico lo stesso la disapprovazione di chi deturpa l'armonia, in primo luogo quella femminile, che certamente vale più di qualsiasi quadro o monumento.

Però! Però non sempre ritengo che i tatuaggi sono biasimabili. Talvolta spostano l'attenzione da certi soggetti, fanno pensare ad altro.

Al proposito mi sovviene d'aver visto una signora, dalla mole smisurata, che sguazzava sulla battigia e reggeva, realizzato sulla scapola, un gran gallo col becco spalancato, con la cresta e i bargigli di un rosso scialbo. Mi è sembrato sentirlo salmodiare la nostalgia e le esequie delle follie d'amore.

Franco Ruinetti

lunedì 30 luglio 2018

domenica 29 luglio 2018

venerdì 27 luglio 2018

Ecco il bando di FighilleArte 2018 !

Da oggi è disponibile il bando del 37° Premio Nazionale di Pittura FighilleArte - Premio A.Casi che si svolgerà nei giorni 6-7 OTTOBRE 2018
Nei Prossimi giorni provvederemo all'invio per posta elettronica a tutti gli indirizzi già nel nostro database e tramite facebook. Gli interessati possono richiedere il bando anche in formato pdf inviando una mail a: fighillearte@gmail.com
 




giovedì 26 luglio 2018

martedì 24 luglio 2018

Segnalazione d'arte (240) - Marradi (Li)




Art. 1 “Calibiza Arte Nuova”, in collaborazione con “FuoriLuogo” di Filippo Lotti, indice il 3° Concorso di Pittura Estemporanea “Pineta” che si svolgerà a Castiglioncello (Li), in Pineta Marradi, domenica 29 Luglio 2018.



Art. 2 La manifestazione ha lo scopo di richiamare a Castiglioncello tutti i pittori che desiderano contribuire a porre in risalto le bellezze naturali, gli angoli più suggestivi, gli aspetti di vita ed i personaggi più caratteristici della storica località balneare, senza particolare riferimento ad un tema specifico se non quello attinente al luogo.



Art. 3 La quota di partecipazione è fissata in € 10,00 quali diritti di segreteria per l’iscrizione.



Art. 4 Al concorso saranno ammessi tutti gli artisti italiani e stranieri di qualsiasi tendenza artistica e tecnica fino ad un massimo di 100 partecipanti.



Art. 5 Il concorso prevede l’esecuzione di un’opera pittorica (olio, tempera, acrilico, disegno, acquerello ecc.) realizzata in un punto qualsiasi di Castiglioncello, al quale l’artista dovrà fare esplicito riferimento. Le opere dovranno essere eseguite il giorno di domenica 29 luglio 2018 tra le ore 8.30 e le ore 18.00. L’artista potrà partecipare con una sola opera e dovrà essere munito, a propria cura e spesa, di tutti i mezzi per l’esecuzione dell’opera (cavalletto, pennelli, colori, supporto ecc.).



Art. 6 L’iscrizione è aperta dalle ore 8.30 alle ore 12.00 di domenica 29 luglio 2018 presso la segreteria del “Premio Castiglioncello” (Pineta Marradi, Castiglioncello, LI), dove verranno timbrate le tele o gli altri supporti pittorici. L’opera dovrà essere firmata e sul retro dovranno essere indicati il titolo dell’opera, la tecnica usata, la data di realizzazione ed accompagnata dalle generalità e dall'indirizzo dell’autore.



Art. 7 I dipinti in concorso dovranno essere consegnati entro le ore 18.00 agli addetti presso la segreteria del “Premio Castiglioncello”, pena l’esclusione dal concorso.



Art. 8 Le opere verranno giudicate da apposita e qualificata giuria di esperti che stilerà la graduatoria finale e il cui operato sarà inappellabile ed insindacabile. La commissione giudicatrice sarà composta da membri esperti nel campo pittorico ed artistico. Le premiazioni avverranno domenica 29 luglio alle ore 19.30 presso gli spazi del “Premio Castiglioncello”, in Pineta Marradi.



Art. 9 I nomi dei membri della commissione saranno resi noti solo al momento della premiazione.



Art. 10 Il concorso prevede tre vincitori che avranno diritto ad altrettanti premi:



1° classificato: Medaglia d’oro

2° classificato: Targa

3° classificato: Targa



A tutti i concorrenti verrà rilasciata una pergamena di partecipazione.

I premi saranno consegnati durante la cerimonia di premiazione.

La giuria si riserverà il diritto di conferire anche altri attestati di merito ove lo ritenesse opportuno.



Art. 11 Per quanto non previsto nel presente regolamento ci si rimette alle decisioni insindacabili degli organizzatori del concorso ai quali è devoluta e riconosciuta ogni competenza in merito.



Art. 12 La partecipazione dell’artista implica la piena accettazione delle norme contenute nel presente regolamento al quale, comunque l’organizzazione si riserva di apportare variazioni o modifiche che dovessero rendersi necessarie.





Per informazioni:

Filippo Lotti 333 3892402 –artelotti@gmail.com 


lunedì 23 luglio 2018

mercoledì 18 luglio 2018

martedì 17 luglio 2018

Il suino pensatore (by Franco Ruinetti)






Il compagno, che viveva con lui in quella stanza breve, era contento e lo accusava dicendo che la cultura gli aveva rovinato il cervello.

Credeva nella bontà del porcaro che li governava con pranzi saporiti senza chiedere nulla in cambio.

Non riteneva di essere in prigione perché non si possono mettere le catene al sogno, che è leggero e, mentre riposi, ti rende libero nel bosco delle favole, dove, invece, nella realtà, ci sono fatiche e rischi.  Il compagno mangiava, dormiva, ingrassava. Lui no. Pensava sempre. Indagava sugli istinti.

Talvolta, per svagarsi, ricordava i giorni felici della giovinezza, quando lo portavano al pascolo dove s'inebriavacol profumo dei tartufi e sentiva le vene dell'acqua scorrere sotto terra.

Ora era prigioniero, stretto tra le sbarre del porcile e del pensiero. Aveva smesso di bofonchiare, di parlare con quel collega insensibile.

La natura non gli aveva dato lacrime per sciogliere la disperazione. Vedeva con chiarezza il nemico suo e di tutta la specie nell'uomo,che lo alleva quasi fosse un familiare, ma lo disprezza. 
Gli capitavano percezioni extrasensoriali e, tramite esse, navigava nella storia. Così sapeva che anticamente il maiale era un messaggero degli dei,meritava rispetto perché derivante da Maia, dea del fuoco e dell'amore. Poi il nome 'maiale' è diventato un'offesa e il suo assassinio è sempre una festa.

La gente ride delle tragedie, vive della morte.

Una mattina, mentre fuori diluviava, venne il padrone che, con parole gentili e calci nella pancia, fece uscire l'amico.

Fuori del cancello c'erano due sconosciuti e il poveretto non ebbe scampo.

Quelli lo afferrarono per le orecchie e l'altro per il codino, che quasi glielo strappava. Lo portarono nel locale attiguo. Le urla, lo strazio superavano i tuoni.

Poi un colpo secco. Poi nulla. Il destino, presieduto dal porcaro, fu compiuto.

In seguito la solitudine fu densa, popolata da incubi e frequenti apparizioni di fantasmi o scene ora labili, ora vive.

Vide, come se fosse presente, come una mosca che svolazzava alta, squarciare l'amico, farlo a pezzi, triturarlo, insaccarne le carni nelle sue stesse budella, mummificarne le parti. Vide, viaggiando nel prossimo futuro, le sottili fette delle cosce e dei salami, rosee e bianche, saporite farfalle del gusto.

Osservò il cadavere perdersi in piatti prelibati e la brutta parola del porco trasformarsi in piacere.

“Ecco, sospirò il sopravvissuto, la cultura mi ha allungato un po' la sofferenza della vita.” E concluse: “Il mondo e la vita stessa sarebbero belli. Se non ci fosse l'uomo”.




Franco Ruinetti