venerdì 30 aprile 2010
Regoli Renzo

Renzo Regoli nasce nel 1970 a Siena e sin da piccolo dimostra una forte propensione per la pittura e il disegno. Studia presso l’Istituto d’Arte di Siena e nel 1990 si iscrive alla Facoltà di Geologia. Dopo la laurea nel 1995 ed il Dottorato di ricerca presso l’Università di Siena (1997/1998), la passione per il disegno, unita all’ amore per la natura, contribuisce ad introdurlo sempre più nel mondo della pittura. I ripetuti soggiorni in montagna e a stretto contatto con la natura, lo avvicinano maggiormente alla conoscenza e all’ amore per il paesaggio. Negli anni fra il 1999 ed il 2000, inizia a collaborare con alcune gallerie d’arte realizzando opere nelle quali riesce a mischiare con sapiente consapevolezza le sue conoscenze della natura e la passione per la meteorologia. Nelle sue opere si ritrovano le atmosfere poetiche e suggestive dei paesaggi toscani e di fronte alle sue tele è come perdersi fra le colline delle Crete senesi, sulle spiagge dei litorali toscani e fra le montagne dell’Appennino. Affronta con indiscutibile talento e perfetta eleganza il tema naturalistico, riuscendo ad evocare attraverso la pittura forti emozioni di sapore romantico, infinita calma e quiete dell’animo.
Dal 2017 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille. Ecco alcune sue opere recenti:
Boscolo Daniela
Cosi' Lia Ciatto parla del suo lavoro artistico: "acquarellista
molto apprezzata, nei suoi lavori immette tutta la delicatezza e il pathos del
momento creativo. Nacono così opere, soprattutto paesaggistiche, in cui la
natura emerge in tutto il suo rigoglio attraverso un turbinio di colori
luminosi. Si accentuano le tinte primarie che compongono il mosaico naturalistico
e, attraverso un gioco di luci ed ombre ci consegnano nella sua integrità il
messaggio che l'artista ci porge con naturalezza e semplicità. L'antica tecnica dell'acquarello ha una sua
precisa collocazione nella genesi pittorica e la Boscolo ce la consegna nella
sua integrità. Diversi i premi ricevuti e le partecipazioni a mostre e concorsi
che l'hanno fatta conoscere nel mondo dell'arte contemporanea".
Ecco alcune sue opere recenti:
Moriani Massimo
Massimo Moriani vive e lavora a Sansepolcro. Cosi' ha parlato dei suoi lavori artistici Franco Ruinetti: "La sua produzione è ampia, articolata e di essa sono esposte,
per ciascuna tematica, alcune significative esecuzioni. Molti sono i quadri,
non frequenti in altri pittori, che hanno per argomento la cacciagione. Ad un
occhio esercitato non sfugge che alla base di ogni motivo insiste un disegno
nascosto nell'ordito della figurazione, che è spontaneo quanto risolutivo. I
piumaggi delle varie specie di volatili sono spartiti di armonie musicali; ora
i colori declinano in ritmi lenti per confondersi nelle luci del bosco, altra
volta sembra suonino la grancassa, come suggerisce la livrea del fagiano.
Ogni quadro racconta un motivo,
un'emozione, ruba un'immagine alla corsa del tempo. Ecco l'Arco della Pesa
nella luce rosata di un tardo pomeriggio, al limitare di un piazzale deserto.
E' uno scorcio di paese oltre il tempo, che chiama dentro, nell'arcano della
storia, della poesia. La maggior parte dei lavori sono
eseguiti con la tecnica dell'olio, altri derivano dall'acquarello, altri ancora
dal carboncino. C'è un gruppo di case sopra un colle,
danno una sensazione di serenità e quiete antica. Vien da pensare che si fanno
compagnia, mentre un torrione vigila come una sentinella. Un altro dipinto
propone un paesaggio indefinito, enigmatico, levitante nella memoria. In tanta
incertezza c'è un palo conficcato nella terra, forse un'ancora di salvezza, una
mano tesa. E' piacevole osservare certi recuperi
del passato come casolari in pietra sui nostri monti, come “Il trapelo”, che
consisteva nell'aggiunta di un'altra coppia di buoi per tirare in salita il
carro agricolo particolarmente carico.
Una pur veloce considerazione dei
quadri di Massimo Moriani non può trascurare i ritratti che, benché essenziali,
non si soffermano solo sull'aspetto esteriore, bensì tendono a significare
nelle espressioni gli accenti dell'indole. Tra i tanti ce n'è uno in special
modo felice. E' di un ragazzetto con gli occhi pungenti, furbi. Ha nel sorriso
l'allegria della festa. "
Dal 2018 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille.
Dal 2018 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille.
Ceschi Germano
Germano Ceschi vive e lavora Rimini. Cosi' Franco Ruinetti parla della sua pittura: "Guardo i dipinti di Germano Ceschi, che non sono
facili eppure mi chiamano, talvolta anche se non li ho davanti. Ho parlato di
essi con gente interessata all'arte e ognuno ha detto la sua, ma con un
denominatore comune, che è l'inquietudine. L'autore non commenta la propria
produzione, non spiega se stesso, è riservato e schivo. Allora io dico la mia e
parto da quando, ancor giovane, dipingeva paesaggi, vedute radenti con orizzonti
al limitare, dai colori battenti nei prosceni, che si scioglievano ai confini
del cielo. Erano interessanti, ma ad un certo momento non volle più adagiarsi
nella dolcezza dei violini e andò oltre, cercò di superare la superficie
dell'apparenza, i colori persero il sorriso e le figure divennero tracciati,
orme del pensiero. Comunque ancora, talvolta balza al presente, derivante da un
sentimento tenace, qualche veduta di Rimini, sua patria e culla.
Ogni soggetto, inteso con quel personale inconfondibile lessico pittorico coniugato in termini classici, risulta come miraggio in lotta con un deserto che avanza inesorabile. In altri quadri sembra sul punto di comparire, definirsi, un argomento, parvenza leggibile, ma l'attesa è inutile. Essi, con i loro enigmi, contagiano, parlo per me, malinconia, di più: tristezza, anzi angoscia. Intravvedo campi di fango secco e screpolato con la nostalgia verde dei prati, mi perdo in tessiture come di ragnatele grigie che hanno una segreta eco nel cielo azzurro. Ci sono sparsi, ma accordati, ora dei segni geometrici, ora incisioni di simboli, poi brevi apporti materici, inoltre caratteri simili a quelli cuneiformi, che viene la tentazione di leggere. C'è, mi pervade, una musica lenta quasi monocorde nella densità del silenzio. Certe proposte non lasciano indifferenti. L'opera d'arte può essere anche denuncia ed è valida indipendentemente da quello che rappresenta, come dichiara un testimone che si chiama Kandinskij.
Ogni soggetto, inteso con quel personale inconfondibile lessico pittorico coniugato in termini classici, risulta come miraggio in lotta con un deserto che avanza inesorabile. In altri quadri sembra sul punto di comparire, definirsi, un argomento, parvenza leggibile, ma l'attesa è inutile. Essi, con i loro enigmi, contagiano, parlo per me, malinconia, di più: tristezza, anzi angoscia. Intravvedo campi di fango secco e screpolato con la nostalgia verde dei prati, mi perdo in tessiture come di ragnatele grigie che hanno una segreta eco nel cielo azzurro. Ci sono sparsi, ma accordati, ora dei segni geometrici, ora incisioni di simboli, poi brevi apporti materici, inoltre caratteri simili a quelli cuneiformi, che viene la tentazione di leggere. C'è, mi pervade, una musica lenta quasi monocorde nella densità del silenzio. Certe proposte non lasciano indifferenti. L'opera d'arte può essere anche denuncia ed è valida indipendentemente da quello che rappresenta, come dichiara un testimone che si chiama Kandinskij.
A volte, nei quadri
di Ceschi, compaiono, nella nebbia del grigio o nella stanchezza di un colore
impensabile, tra ocra e violetto, barlumi appena percepibili che potrebbero
alludere all'estrema luce del tramonto, ma, perché no, anche al miracolo di una
nuova aurora.
Le emozioni che
accendono i dipinti di questo autore sono diverse, come sono diversi coloro che
li incontrano. L'artista sviluppa anche il tema, dell'inquinamento, che nega la
bellezza alle generazioni future e laddove la speranza si va spegnendo non è un
vanto appartenere alla civiltà."
Dal 2016 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille. Ecco alcune sue opere recenti:
Di Sante Amalia
Amalia Di Sante
è nata a Teramo e vive nel comune di
Castellalto. Negli anni ’70, inizia la carriera artistica. La sua attenzione
viene catturata dalla bellezza paesaggistica che la circonda, così da trarne
ispirazione e porre inizialmente la sua applicazione su tematiche ambientali.
Nel tempo, grazie alla complicità di una crescente passione e funzionalità del
sopra citato filone pittorico naturalistico, entreranno in simbiosi ulteriori
abbinamenti, traendo ispirazione da soggetti artistici scultorei e poetici fino
a crearne la serie "Arte e natura".
Amalia contraddistingue le proprie opere rendendole uniche e riconoscibili nello stile dal tratto nitido e composto, elegante e raffinato, con tonalità tenue e non invasive, quasi a preservarne il sottile senso velato dedicato ad ogni sua soave opera. Le modelle rivestite del loro introspettivo e posato silenzio, assumono tra i colori pose composte ma delicatamente traducibili agli sguardi degli ammiratori, come “poesie a colori” dal sapore nostalgico e meditativo.
Nella sua lunga carriera ha allestito numerose mostre personali fra cui ricordiamo quelle di Roma, Giussano, Spilamberto (MO) e Forlì. Tante anche le collettive a cui ha preso parte. I suoi dipinti si trovano sia in Italia che all'estero (in paesi come l'Austria, la Polonia, il Canada, gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita). Una sua opera è collocata nella Pinacoteca di Soliera (Modena) e un'altra è esposta presso il Piccolomuseo di Fighille (Pg). Ha vinto numerosi premi artistici e ricevuto vari riconoscimenti. Attualmente è vicepresidente e direttore artistico dell'Associazione Bellant'arte, dove organizza anche corsi di formazione artistica.
Amalia contraddistingue le proprie opere rendendole uniche e riconoscibili nello stile dal tratto nitido e composto, elegante e raffinato, con tonalità tenue e non invasive, quasi a preservarne il sottile senso velato dedicato ad ogni sua soave opera. Le modelle rivestite del loro introspettivo e posato silenzio, assumono tra i colori pose composte ma delicatamente traducibili agli sguardi degli ammiratori, come “poesie a colori” dal sapore nostalgico e meditativo.
Nella sua lunga carriera ha allestito numerose mostre personali fra cui ricordiamo quelle di Roma, Giussano, Spilamberto (MO) e Forlì. Tante anche le collettive a cui ha preso parte. I suoi dipinti si trovano sia in Italia che all'estero (in paesi come l'Austria, la Polonia, il Canada, gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita). Una sua opera è collocata nella Pinacoteca di Soliera (Modena) e un'altra è esposta presso il Piccolomuseo di Fighille (Pg). Ha vinto numerosi premi artistici e ricevuto vari riconoscimenti. Attualmente è vicepresidente e direttore artistico dell'Associazione Bellant'arte, dove organizza anche corsi di formazione artistica.
Ecco alcune sue
opere recenti:
Bernardi Luigi

Luigi Bernardi è nato a Schio nel 1950 e risiede e lavora a Malo, in provincia di Vicenza. Inizia a dedicarsi alla pittura nel 1977 accanto a Mario De Poli. Nel 1998 vince il premio Segantini assegnatogli da una giuria presieduta da Annie Paule Quinsac. Partecipa a rassegne nazionali e regionali, conseguendo premi e riconoscimenti importanti e prende parte attivamente nell’organizzazione di eventi culturali con finalità umanitarie. Raccoglie consensi in mostre personali a Vicenza, presso la Fondazione Toniolo di Verona e la Sala Samonà a Padova, col patrocinio degli Assessorati alla Cultura.
Ecco alcune sue opere recenti:
Ringraziamo l'autore per le immagini fornite.
Clicca qui per visualizzare le opere presenti nel piccolomuseo di Fighille
mercoledì 28 aprile 2010
Badia Nicola

Nicola Badia vive e lavora in provincia di Caserta. Attivo nel panorama artistico italiano dal 1970. Non è solo pittore ma anche apprezzato scultore e ceramista. Dopo il diploma presso l’Istituto Statale d’Arte di Calitri ad Avellino ha affinato la sua tecnica rapportandosi con l’arte nazionale ed internazionale, fino a raggiungere una sintesi pittorica caratterizzata da luci, ombre, sospiri ed emozioni. La forza delle sue rappresentazioni sono l’intensità coloristica e la ricchezza dei contenuti. Lo stile spazia, con molta disinvoltura, tra l’astratto e il figurativo. Attraverso i suoi frequenti viaggi a New York, dove ha esposto per molto tempo alla Bell Arte Gallery Vogue Design in Scarsdale, sobborgo settentrionale della Grande Mela, e le sue numerose mostre in Italia, Badia è riuscito a imporre la sua arte e far conoscere la sua terra. Nella sua lunga carriera ha partecipato a numerosi e importanti concorsi nazionali ricevendo premi e riconoscimenti da pubblico e critica. Piu' volte premiato anche al Premio FighilleArte. Dal 2018 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille. Ecco alcune sue opere recenti:
domenica 25 aprile 2010
Basaglia Marina
Marina Basaglia è nata a Casaloldo (MN), vive e opera a Cerea (VR).
Diplomata all’Istituto d’Arte di Guidizzolo, da anni partecipa attivamente a concorsi e manifestazioni, ottenendo premi e lusinghieri giudizi dalla critica.
Ha realizzato nel 2012 una meridiana a Monclassico nell'ambito dell'ambizioso progetto di arte urbana che da anni interessa l'intera cittadina del Trentino Alto Adige.
Nella presentazione della sua opera per Monclassico si legge: "Sogni e memorie, sobbalzi inquieti, sospiri profondi… né acqua, né cielo, né terra, ma architetture sontuose che si stagliano fra degrado e invenzione, trasformando gli orizzonti infiniti in atmosfere solenni. La sua pittura è una suggestiva metafora ricamata di segni, di musica e ricordi. Con la sua concezione divisionistica dell’opera, Marina apre il sipario di un teatro aulico dove le sue luminose scenografie incantano il pubblico nell’imminenza di una magica danza. Nelle figure, nei fondi, negli oggetti comuni, Marina Basaglia suggella quelli che sono i risultati della sua importante ricerca stilistica e ci permette di apprezzare particolarmente: non l’effimera evanescenza dell’apparire, ma l’intensa poesia scritta dalla purezza dell’anima. "
Nel 2019 vince il primo premio al concorso FighilleArte per la sezione extempore. Il prof. Franco Ruinetti parla cosi' dell'opera vincitrice del concorso: "Una strada che sale verso la solitudine, il villaggio di Fighille, antico, sempre uguale, sempre giovane. L’artista ha realizzato quest’opera senza le auto, con l’aria pulita, bella come la voglia di libertà e di poesia.Questo quadro racconta, sussurra, l’anima eterna di questa piccola frazione pedemontana."
Dal 2019 due sue opere sono esposte in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille.
Ecco alcune sue opere recenti:
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