giovedì 22 aprile 2010

Acquaviva Guido


Guido Acquaviva nasce a Secchiano di Novafeltria, paese della Valmarecchia, nel 1946. Vive e lavora a Corpolo' di Rimini. Laureato in Lettere ha insegnato Italiano e Storia fino alla pensione presso istituti superiori del riminese. Come pittore è un autodidatta. I suoi dipinti si ricollegano a quella umanità contadina dell'ambiente perduto dell'infanzia. Una umanità "rubiconda" ma non "obesa" come qualcuno ha voluto definirla. L'autore sostiene che i suoi personaggi sono l'emblema di un canone di bellezza che coincideva nel mondo contadino con il principio dello "stare bene", dell'essere sani fisicamente e moralmente.

 

Anche nelle "Madonne col bambino" riprende la stessa tipologia dei suoi personaggi aggiungendovi un tenero senso di una maternità sorridente, dolce, affettuosa e semplice, mai irriverente che pur si vuole ricollocare nella tradizione della iconografia sacra, alle tavolette devozionali del Trecento, agli sfondi dorati bizantini.

 
Cosi' introduce alla sua pittura il critico Franco Ruinetti: "E' un creativo, vede gli uomini come bambolotti dai colori gioiosi e il mondo come una fiaba, ma non per qualche forma di contestazione, bensì per evadere nella libera dimensione della fantasia, per scappare dall'età adulta, tornare con la mente fanciulla, per sempre. Le presenze sono tante, la vita è corale nello sfarzo della luce mattutina: la realtà pittorica racconta la vivacità nuova di una grande piacevole illusione nell'incanto continuo della poesia. Acquaviva è un visionario contagioso, ci porta altrove, in quel tempo, ormai lontano, quando le donne lavavano i panni sulle sponde del Marecchia, li sbattevano gonfi d'acqua sulla pietra con tonfi spessi e lunghe cantilene, così diceva il Pascoli.



Acquaviva visto da Man
Un mondo che conosce l'amicizia si svolge nelle opere di questo artista. Quattro fanciulle in fiore, serene, rotondette, occhi azzurri, siedono sul ramo di una pianta, sembrano frutti di un prodigio, primizie della mente. Ogni scena si afferma su panorami campestri, dove si vedono le colline tondeggianti, con le varie colture che si alternano nello svolgersi dei campi. E spesso, al confine col cielo, c'è una casetta dal tetto rosso, come una breve nota musicale nell'azzurro disteso.
L'artista rivive, dipinge e partecipa gli stupori, quasi bagliori improvvisi nella fanciullezza. Ecco allora la moto Guzzi 500 con quel rosso fiamma che non si spegne nel tempo, ecco quel grappolo di palloncini variopinti che sollevano in volo quell'uomo pupazzetto coi baffi. E quanta dolcezza nell'aria rosa del tramonto vedere i lavoratori, paffutelli, con gli occhi al cielo, sostare nel campo, sotto l'ombrello di un grande albero, raccolti nella preghiera dell'Angelus! 
Acquaviva visto da Giuma




Dal 2019 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille.
Ecco alcune sue opere recenti:


Ringraziamo l'autore per le immagini fornite.

Clicca qui per visualizzare le opere presenti nel piccolomuseo di Fighille

https://fighillearte.blogspot.com/2010/05/opere-di-bruno-ceselin-nel-museo.html