martedì 8 marzo 2022

C'era una volta (by Franco Ruinetti)

   

C'ERA UNA VOLTA 

C'era una volta un usignolo triste. Era stonato. Era dotato di tanto fiato e tanta voce da raggiungere anche le note alte, ma quando ci provava i gorgheggi inciampavano negli strappi delle stecche. Per cui cercava la solitudine nel cespuglio, si nascondeva nel silenzio. I suoi colleghi incantavano le genti e gli abitanti del bosco con le loro virtù canore. Erano fortunati e belli. Con lui, invece, la natura era stata avara anche per la livrea spenta. Pareva indossasse un vestito vecchio, logoro. Il desiderio di festeggiare la giovinezza e il bel tempo era un istinto forte, ma si tramutava in penitenza, rinunzia, condanna gratuita.

A primavera trascorrevano nel libero cielo, giorno e notte, le melodie degli usignoli vicini e lontani. E a lui veniva il magone, s' inteneriva il cuore, veniva da piangere. Vedeva le usignole danzare nell'azzurro rapite dalle note d'amore.

 

 

Ad un tratto una giovane usignola, durante un frullo radente, lo intravide, poi, incuriosita volteggiò ancor più da presso. Lo vide. Si sentì contagiata dalla malinconia dei suoi occhi. Pensò che lui non aveva il coraggio di chiederle aiuto, compagnia. Avvertì anche che il silenzio profondo di quello sguardo era più invitante delle sinfonie che veleggiavano aeree.

Lui all'improvviso si scosse dal torpore che lo aveva imbambolato e le rivolse un timido cenno carico della pena di vivere, che non era un saluto, ma un'invocazione, una richiesta di amicizia. Allora lei distese le ali e planò lieve.

Da quel giorno vissero uniti fino all'ultima vecchiaia generando figli che volarono contenti esibendosi in gorgheggi da far andare tutti in brodo di giuggiole.

Lui, nato infelice, fu felice. Seppe, soprattutto volle, cogliere al volo la fortuna che, almeno una volta, ad ognuno, vola a portata di mano.

Franco Ruinetti