giovedì 5 luglio 2012

Caldi giorni d'estate

Giornate d'afa a cavallo fra giugno e luglio 2012....con le "Bagnanti di Maneglia" !


Una bella e assolata giornata di giugno. Fa caldo.
Un caldo secco. 
Due tipe, sedute sulla brandina, a pochi metri dalla riva laddove il viavai dei bagnanti rende meno noioso il passare delle ore, chiacchierano. 
E nel loro cicalio c’è di tutto: la famiglia, la spesa, gli acciacchi … persino la crisi economica e i misteri del bunga bunga. Una vagonata di argomenti. I più disparati. Che si mescolano, s’intrecciano, si sovrappongono. 
A ruota libera. 
Così, tanto per dire. 
Come vuole la conversazione verace, che sfiora tutto senza concentrarsi su niente.
Le due fanno parte di un “gruppo di anziani” che, grazie al “turismo sociale”, beneficia di una settimana di soggiorno al mare. 
Nel loro fisico, che da tempo ha perso la battaglia con la gravità, campeggia la fierezza del «niente-dirifatto». Tutto genuino, tutto stagionato, tutto extralarge. 
Il loro parlottare va avanti da tempo, potremmo dire da quando si sono per la prima volta incontrate in pullman e da quel momento ha scandito il tempo della vacanza. Della loro vacanza.
Quel mattino, come tutti i giorni, la conversazione ha preso inizio durante la colazione in albergo ed è proseguita lungo la camminata di avvicinamento alla spiaggia. 
Al campo di bocce, nei pressi della gradinata del lungomare, le “sciure” hanno abbandonato i mariti ai loro passatempi e, imboccata la passerella, hanno raggiunto la cabina. 
Una piccola pausa per togliere i vestiti, appenderli, indossare i costumi da bagno, per poi, senza interrompere il libero fluire delle parole, raggiungere il loro fazzoletto di sabbia e preparare il lettino.
Un’operazione, questa, portata avanti con quel rituale di gesti antichi e solenni che da sempre anticipa il piacere della tintarella: l’orientamento della branda, il suo assestamento sul terreno, il gesto della mano che spazzola con vigore la tela per eliminare fastidiosi residui di sabbia, l’inclinazione del parasole e, in ultimo, il movimento ampio e arioso dell’asciugamano che va ad adagiarsi con meticolosa precisione sulla brandina. 
Manovre curate nei dettagli e accompagnate dal suono delle parole. 
Parole che hanno continuato  a girare attorno ai pensierie che spesso li hanno anticipati ingabbiandoli in un bla bla bla fine a se stesso. 
Ed eccole lì, le due bagnanti, sedute e appagate, dopo tanto maneggio, a dare sapore al trascorrere  del tempo col loro ciarlare. 
Fino all’ora del pranzo.
Per poi ricominciare a duettare nel pomeriggio, e poi la sera, e poi …

Questo è quanto traspare dai due bozzetti di Enzo Maneglia, nei quali la magistrale gradevolezza del tratteggio a pastello, che va ad evidenziare i punti luce, le ombre, i chiaroscuri e i particolari della narrazione, è velata da un sottile quanto garbato umorismo. Un umorismo – possiamo dire – raffinato, leggero, per palati fini…….

Il brano è tratto dalla rivista “Ariminumper la quale Maneglia cura la rubrica "Le bagnanti di Maneglia".