sabato 6 giugno 2020

Un giorno a Cortona sulle tracce di Enzo Olivastri. Una nuova donazione per il Piccolomuseo di Fighille





E’ stato un piacevole pomeriggio quello passato nei giorni scorsi a Cortona presso la casa dell’artista Enzo Olivastri
Ci siamo incontrati con Gioia Olivastri, la figlia dell’artista cortonese scomparso nel 2009, per ricevere una importante donazione per il Piccolomuseo di Fighille: una tela risalente alla fine degli anni ’90, raffigurante una bambina nel bosco, che l’artista presento’ in concorso a Fighille nella sua ultima presenza del 2001. 


L’occasione ci ha permesso un viaggio a ritroso nel tempo per parlare di un artista che ha scritto pagine importanti nelle prime edizioni del nostro concorso di pittura, sul finire degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ‘80. 
Erano gli anni in cui Enzo Olivastri e Antonio Tamburro condividevano le gratificazioni piu’ alte nei vari concorsi nazionali e Fighille non faceva eccezione. Olivastri si aggiudico’ infatti il primo premio nella seconda edizione del 1980 e il secondo premio nelle edizioni del 1979 e del 1981, tanto che numerose opere sono oggi conservate nelle collezioni private delle famiglie del posto. Inoltre il logo della nostra associazione è tratto da un suo disegno a matita raffigurante il pozzo di Fighille che tratteggio’ per l’amico Americo Casi.

Parlare con la figlia Gioia ci ha portato a conoscere tanti aspetti dell’artista che non conoscevamo e ci ha permesso di tratteggiarne meglio il profilo umano e artistico. Accompagnati da una buona tazza di thè, nella penombra di una delle case piu’ antiche di Cortona, abbiamo parlato dei maestri da cui aveva acquisito il suo pregevole stile pittorico, dei suoi lunghi soggiorni in Jugoslavia e delle opere che vi realizzo’, del periodo greco, del suo grande amore per il biliardo e della sua passione per la politica. 
Non a caso, al centro della parete, protagonista dello spazio, una grande tela con un soggetto atipico: un comizio politico in piazza. 


Nello scorrere le tante testimonianze conservate sulla sua lunga vicenda artistica, fra lettere, articoli, foto, e cataloghi, l’attenzione cade su due immagini: una ci racconta l’incontro con l’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini e l’altra con il Papa Giovanni Paolo II. Due personaggi assoluti di quegli anni e molto amati dalla gente. 
A queste immagini se ne sommano poi tante altre in un lungo viaggio nel tempo. 
E’ cosi’ che, muovendoci fra i ricordi, abbiamo colto con grande piacere la possibilità di istituire un archivio del maestro Olivastri presso il nostro museo assieme ad una serie di iniziative, di cui avremo modo di parlare nei prossimi mesi, volti alla valorizzazione della sua figura artistica.

Gioia Olivastri con l'opera donata al Piccolomuseo di Fighille
Gioia Olivastri appone una dedica al Piccolomuseo sul retro dell'opera

La dedica apposta sul retro dell'opera

La donazione dell’opera, la n.211 del catalogo generale, è, nel frattempo, particolarmente importante perché ci permette di recuperare la testimonianza di un’epoca ancora poco rappresentata all’interno della nostra collezione: l’epoca fra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 quando il concorso di Fighille muoveva i suoi primi passi. Essendo nato nei primi anni Duemila il Piccolomuseo racconta soprattutto l’arte contemporanea degli ultimi due decenni. Con la donazione Olivastri cominciamo a guardarci indietro con l’obiettivo di recuperare testimonianze che coprano almeno i due decenni precedenti in modo da coprire l’intera vita, ormai quarantennale, del nostro Concorso.

E’ ormai sera quando ci salutiamo e lasciamo casa Olivastri. 
Resta appena il tempo di fare una foto sotto le finestre dello studio dopo l’artista amava dipingere, fra i vicoli della vecchia Cortona. 


Olivastri e Fighille.  
Un connubio di cui torneremo a parlare presto.
Alle figlie va il ringraziamento della nostra associazione.

L'opera donata al Piccolomuseo di Fighille