martedì 28 luglio 2020

Alba malata (by Franco Ruinetti)

Il tuo pianto
e frantumi di sillabe
scrosciano lenti
dalla finestra alta
e dal tuo destino
scolpito,
scivolano
sulle pietre della strada.
Alle sei del mattino
si aprono crepe
nel cielo sereno.
Giovanna,
il tuo cuore affonda
nella voragine del nulla;
l’attesa di un sorriso
ti brucia negli occhi,
il tempo della speranza
è nella bara
dei ricordi.
Tu piangi Giovanna
come il gallo canta.
Hai consumato
nel volgere dei giorni
tutta la pazienza
e la luce è laggiù
irraggiungibile miraggio
nella nostalgia del sogno.
Giovanna
tu vesti un’anima vera,
come il sole e la neve
vestono le stagioni.
Pianto senza strazio,
singhiozzi senza strappi,
qualche strascico di parola
divelta dalla mente,
così rinasci
col giorno vuoto.
Giovanna,
così riaccendi
la mia canzone
che non so.