Tino Rusconi è originario di Lecco, vive e lavora a Mapello in provincia di Bergamo.
Ha fatto fino a vent´anni una professione tecnica poi, grazie al pittore locale Gilberto Peruta, ha scoperto la pittura della grande linea figurativa lombarda. Da qui ha poi lentamente conquistato una sua personalissima cifra stilistica, un mondo e uno stile che via via si sono evoluti, ma sempre, o quasi, su un medesimo pedale di fondo, su alcuni leit motiv di tonalità, di arabesco, di struttura.
Della pittura lombarda, Rusconi ha sentito più il tono che la potenza materia, più del realismo dispiegato e impegnato, certe velature timbriche e consistenti che segnano i suoi quadri di evanescenti e struggenti atmosfere.
Ha partecipato ed esposizioni personali e collettive in Italia e all'estero. E' un pittore che sta sul crinale fra la pittura figurativa e quella astratta, che fa della doppia esposizione fotografica la strada per dare vita a dei "pensieri delicati ed evanescenti adagiati con maestria sulla tela". Così, scrive Pier Francesco Listri, l'occhio è provocato da effetti di "c'è non c'è", in una sorta di nebbia memoriale, che si dirada in una strana impressione, magica, di immagini sovrapposte a sconnessioni fantasmatiche. Ne nasce una forza suggestiva di rara intensità, capace di raccontare presente e memoria, con una singolare ricchezza intima e lirica, segno di un tempo sospeso fra memoria e utopia, fra speranza e disincanto.
Dal 2019 una sua opera è esposta in permanenza presso il Piccolomuseo di Fighille. Ecco alcune sue opere recenti:
Ringraziamo l'autore per le immagini fornite.
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