FIGHILLE NELL'ARTE
Americo Casi
Sono molti i pittori che hanno dipinto scorci e vedute di Fighille. “Sempre un villaggio, sempre una campagna mi ride al cuore...” Al proposito affiorano spontanei il sentimento e tali parole del Pascoli, decadente e stragrande. In quest'angolo estremo della verde Umbria sbocciò, circa quarant'anni fa, per iniziativa di Americo Casi, il concorso nazionale di pittura. Si deve a lui anche la sezione estemporanea che impegna gli artisti a cantare, per mezzo dei colori, la sua terra, sua seconda madre.
Mario Massolo e qualche altro
Invece ho da sempre mentalmente ambientato in un campo di Fighille 'L'Angelus' di Francois Millet. E' un'associazione arbitraria, ma mi piace. In questo quadro c'è il silenzio, il raccoglimento, il lavoro. Potrebbe essere lo stemma della borgata.
Enzo Maneglia ovverosia Man
Fighille non è solo campi, case, panorami, ci sono anche i fighillesi. A diversi di essi Maneglia ha fatto la caricatura, che è a metà strada del ritratto. Ognuna di tali immagini, avara di segno, non è né l'una, né l'altra cosa, anzi lo è tutte e due insieme e molto di più perché con pochi tratti, spesso sottili, dà luce anche all'indole. Le esecuzioni sono rapide, sempre benevole. Potrebbero sostituire le foto nelle carte d'identità perché di esse più espressive e rappresentative. Enzo accentua certi caratteri quanto basta. Anche il critico Marangoni diceva: “ Non c'è arte senza la deformazione”, la quale ultima, nel campo dell'umorismo, ha i riflessi dello scherzo. Ogni caricatura-ritratto è un'opera d'arte. Soltanto una signora bionda come una fanciulla in fiore, che era stata moderatamente con garbo sgangherata, fece una smorfia e gli disse: “Da lei non me l'aspettavo.” Eppure mi appariva più bella nel disegno che dal vero.
Il monumento di Gianfranco Giorni
Più lo guardi e più ti parla. “La Temperanza”, monumento marmoreo
realizzato da Gianfranco Giorni, al centro della circolare Piazzetta degli
Artisti, incuriosisce, convince, ti accompagna nella memoria. Rappresenta una
figura femminile, dal volto non perfettamente definito perché è la femminilità,
feconda generatrice di vita. E' Cerere prodiga di doni, dea delle messi e dei
frutti, bella e serena. Ha due anfore, nate dalla generosa terra di Fighille
per mescere e temperare il vino con l'acqua, alludendo alla moderazione, alla
frugalità, all'operoso fluire delle stagioni. E' un monumento che deriva dall'intuizione, dalla cultura e accenna ai
miti antichi, alla religiosità, alla credulità nei tarocchi. Si inserisce
perfettamente nell'ambiente, sembra che raccolga a sé, nelle sinuosità e modulazioni,
il passato, mentre, con la sola possanza, segna l'ora del presente. Che
continua ad andarsene.
Il monumento nel pensiero
Il monumento nel pensiero
Ricordo come fosse ora. Ero da Guerrino Bardeggia verso le 11 della
notte. Lavorava ad un dipinto, parlava con me, di tanto in tanto mi faceva
cenno di avere pazienza, accendeva il registratore per incidere qualche verso
di una poesia che gli passava per la testa, poi riprendevamo a discorrere.
“Quei ragazzi mi sono simpatici e vengo sempre volentieri a Fighille.”
“Mi fa piacere.”
“Ho deciso che farò un monumento e non vorrò soldi. Loro pagheranno solo il materiale. Dobbiamo scegliere dove collocarlo.”
“Tu hai realizzato diversi monumenti per luoghi pubblici e di culto. Di che materia e come sarà?”
“Nel pensiero ce l'ho fatto, finito fin nei particolari, ma il soggetto non te lo dico. Sarà polimaterico. Le parti in ceramica rifletteranno la luce del sole e della luna, mostreranno l'anima antica della località”
“Quei ragazzi mi sono simpatici e vengo sempre volentieri a Fighille.”
“Mi fa piacere.”
“Ho deciso che farò un monumento e non vorrò soldi. Loro pagheranno solo il materiale. Dobbiamo scegliere dove collocarlo.”
“Tu hai realizzato diversi monumenti per luoghi pubblici e di culto. Di che materia e come sarà?”
“Nel pensiero ce l'ho fatto, finito fin nei particolari, ma il soggetto non te lo dico. Sarà polimaterico. Le parti in ceramica rifletteranno la luce del sole e della luna, mostreranno l'anima antica della località”
La promessa non l'ha mantenuta portandola con sé quando è andato via.
Peccato!
Ora mi capita di guardare certe nuvole, le più alte. Mi piacerebbe che
Guerrino le modellasse per farmi capire cosa avesse in mente per Fighille.
Franco Ruinetti