Gli
acquerellisti di Viale Michelangelo hanno presentato le loro opere, sotto
Pasqua, nella ribalta della Galleria di Viale Aggiunti, Sansepolcro. Ho
visitato la mostra una mattina allegra per la luce nuova della primavera. E'
stata una piacevole sorpresa. Conoscevo da tempo alcuni degli espositori che
dimostrano d'aver fatto un percorso felicemente evolutivo. Essi, da tempo,
hanno formato un sodalizio d'arte frequentando lo studio di Mario Baragli, a
mezza costa della collina, che insieme a loro dipinge e, quale Maestro (non
vuole tale menzione) nulla nasconde a livello di tecnica dell'acquerello
luminoso, trasparente, sempre giovane. Sette
gli autori che hanno esposto i loro dipinti. E' stato un avvenimento
interessante.
I
quadri di Mario Baragli attraggono l'attenzione. Il suo autoritratto balza di
fronte improvviso. Viene da salutarlo. Mai visti prima ritratti così vivi
realizzati con questo linguaggio.
Passo nell'altra stanza dove incontro Adriano Cascianini. Sapevo fosse medico. Ora so che è anche pittore. Che bravo! Ma non voglio più fare questa esclamazione che vale per ognuno, per tutti. Anche lui propone paesaggi invernali, alberi, nature morte che spaziano dalla concretezza alla poesia e talvolta levitano nel sogno. Mi dice d'aver rubacchiato dal sapere di Baragli, del quale, come gli altri, rispetta la statura artistica. Mi indica un quadro con la neve, che non è dipinta. Essa è il supporto, c'è già nel bianco della carta, “...non la fai, ma è difficile, però poi ti riempie di soddisfazione.”
Un'altra
parete è animata dai soggetti di Massimo Moriani, pure lui medico-pittore e
inoltre cacciatore. Parlano di quest'ultima qualifica i dipinti con la
cacciagione. Le penne e piume degli uccelli hanno macchie di colori densi,
fermi sui corpi inanimati come note musicali rimaste sospese. Le melagrane
hanno colori fragorosi, si sentono scricchiolare.
Seguono
le opere di Luigi Falasconi. L'artista espone paesaggi, che si vestono con i
colori delle stagioni. Si vedono case abbandonate nella solitudine e gli alberi
d'autunno sono sul punto di spogliarsi al primo passaggio del vento. Ci sono
altre case sulla collina (Grillaia) immerse nel silenzio. Così addossate, si
fanno compagnia. Le aperture, senza gli infissi, sono orbite vuote.
Il
realismo pittorico di Franco Vannini ha i colori ariosi e forti delle emozioni.
Vari i soggetti. Vediamo un rigoglio di giovinezza quando giallo, azzurro,
celeste cantano la luce di un mattino al mare (Trabucco), vediamo poi la
dolcezza di un cane che, con quegli occhi, ti strappa una carezza.
Alessandro
Fratini dimostra spiccata sensibilità per gli effetti luministici e nel
rappresentare le trasparenze atmosferiche. Si consideri, al proposito la
vaporosità aerea del “Casolare in Toscana”, si vedano le ombre colorate, come
quelle degli impressionisti, che non coprono il terreno, ma lo lasciano
trasparire. Sono interessanti certe prospettive (Ascoli Piceno, Piazza del
Popolo), dove prevalgono la pietra ed il cielo e dove risuonano le note
cromatiche che vestono quelle persone ora in gruppo, ora sparse.
Abbelliscono
lo spazio di un'altra parete i fiori e la frutta dipinti da Margherita
Bernardini. Qualche rametto di “Calicantus”, che attraversa il quadro, alcuni
fiori e foglie di un “Oleandro rosa”, il rosso screziato che presto trascolora
delle “Peonie” sono proposte di leggerezza, ali tese della mente.
Franco
Ruinetti
L'esposizione si è svolta presso la Sala
Esposizione Franco Alessandrini a Sansepolcro dal 12 al 22 Aprile 2014. Esposte opere di: Mario
Baragli, Adriano Cascianini, Massimo Moriani, Enrico Falsconi, Franco
Vannini, Alessandro Fratini, Margherita Bernardini.