L'artista Franco Chiarani,
presente nella collezione permanente del Piccolomuseo di Fighille, è il protagonista di una importante mostra personale presso la sala civica «Giuseppe Craffonara» di Riva del Garda. La mostra è organizzata dal
Gruppo Amici dell’Arte ed è curata da Nicoletta Tamanini. Il titolo della mostra è «La sottile anima del segno». La mostra sarà aperta al
pubblico dal 22 luglio al 9 agosto 2017.
L'opera di Franco Chiarani è
composta da figure sparse che si incastonano nello spazio circostante, che si
dimostrano essere quasi scavate da un bulino immaginario che le monda
dall’eccessiva materia e, contemporaneamente, le ferisce in maniera indelebile.
La mostra rappresenta un momento importante di riflessione intorno all’ampia
produzione dell’artista di Arco. Molte sono le opere esposte, anche inedite,
tra cui carte, disegni, oli e tecniche miste, tutte alla ricerca della sottile
anima dell’immagine.
«Acuto
osservatore, sottile, quasi spietato indagatore dell’altrui e proprio sentire –
dice Nicoletta Tamanini – cantore di un’umanità sospesa in una perenne,
snervante attesa, in fragile equilibrio tra sensuali passioni, profonda
solitudine e narcisistico individualismo, Franco Chiarani si conferma ad ogni
appuntamento espositivo come uno degli artisti più interessanti ed originali
del panorama contemporaneo. Pur impegnato da vari decenni a maturare,
arricchire ed affinare un indubbio talento con studi, letture, feconde amicizie
con altri artisti e frequentazioni di eventi artistico – culturali anche a
livello nazionale, non rinuncia all’impegno quotidiano con la pittura, il
disegno e soprattutto con la carta, il supporto privilegiato delle sue opere e,
forse, la sua vera compagna e musa ispiratrice.
Carta che l’artista di Arco
conosce come pochi, sfruttandone i pregi e, in un’inesauribile sete di
continua, audace sperimentazione, indagandone ancora nascoste, insospettate
potenzialità. Trattando, rielaborando, manipolando con una tattilità al limite
del maniacale un materiale spesso di recupero, Chiarani lo trasforma
nobilitandolo a corpo stesso del lavoro pittorico da cui l’anima traspare
grazie a pochi, efficaci tratti. Sospesi in atmosfere sapientemente a-spaziali
e a-temporali, frammenti di vita vissuta, emergendo dalle nebbie dell’oblio
come nostalgici ricordi, delicate impressioni o fugaci tracce mnemoniche,
vengono così sapientemente traslati dal pittore trentino in efficaci narrazioni
collettive in cui caducità e solitudine dell’uomo contemporaneo divengono il
fil rouge per raffinate, minimalistiche elegie visive. Impegnato da sempre
nell’eliminare con caparbietà ogni dato o elemento superfluo dall’opera,
scavando con ossessione quasi autodistruttiva nella materia e nell’anima delle
cose, Chiarani da anni ha optato per un linguaggio quasi monocromatico che in
realtà sottolinea ed amplifica la profondità del suo sentire poetico mutando il
silenzio in cui sono immersi i protagonisti delle sue narrazioni in un’infinita
attesa greve di pensieri ed interrogativi.
Proprio la strenua ricerca
dell’essenziale nella vita e nell’arte coniugata forse ad una matura, più
distaccata consapevolezza di sé ha recentemente convinto l’artista di Arco
sulla forza del proprio segno e sull’efficacia della propria gestualità
pittorica trascinandolo con maggiore impegno nella realizzazione di piccoli
disegni di rara spontaneità e vivace immediatezza. Un segno istintivo,
efficace, vera anima pulsante del dipinto, vivace nella sua fresca creatività,
spesso accompagnato anche da qualche brillante nota cromatica che si sta
imponendo anche nelle opere realizzate da Franco Chiarani nell’ultimo periodo.
Come appare evidente nel percorso espositivo della mostra “La sottile anima del
segno”, affascinante viaggio lungo una trentina di recenti lavori del pittore
arcense, nulla è mai scontato e la vera forza della pura creatività è proprio
il suo continuo mutare e divenire in sintonia con le vibrazioni emozionali di
un artista che, seppur affermato e maturo umanamente e professionalmente, non
rinuncia al continuo, infaticabile lavoro di ricerca e sperimentazione che lo
ha sempre contraddistinto».