Abbiamo appreso soltanto in questi giorni della morte dell'artista Sergio Giromel, dal 2014 uno fra i piu' apprezzati artisti del Piccolo Museo di Fighille. Fu proprio lui, già malato da tempo ed in evidente difficoltà, a volerci donare l'opera per il museo durante lo scorso concorso di pittura a cui, nonostante la malattia, aveva voluto essere presente sobbarcandosi centinaia di chilometri di viaggio.
Ha lottato un anno e mezzo contro un tumore letale al cervello, un
glioblastoma. La moglie e i suoi tre figli
gli sono stati sempre vicini, nella lunga lotta contro la malattia.
L'artista, originario di Arcade, nei mesi della malattia ha avuto anche un
alleato in più: la grande passione per la pittura. Dalla prima diagnosi
fino ai primi giorni del 2015, Giromel non ha mai smesso di dipingere:
«A maggio dell'anno scorso i medici gli avevano dato un mese di vita»
racconta la moglie Graziella Buso «ma non si è mai abbattuto: il suo
amore per l'arte e l'attaccamento alla famiglia l'hanno tenuto accanto a
noi per molto tempo in più».
Malgrado la diagnosi, Giromel, ex
progettista alla Osram di Castagnole in pensione da alcuni anni, aveva
ancora molto da dire: «In questo periodo ha realizzato oltre 100 quadri,
ha fatto mostre per tutto il 2014 anche all'estero (all'Istituto
italiano di Vienna)» spiega la moglie «a maggio del 2014 non aveva
nemmeno la forza di mangiare, tanto era debilitato delle cure, l'agosto
successivo facevamo assieme chilometri di passeggiate in spiaggia: aveva
una grande voglia di vivere». Nel mese di maggio 2015 le sue opere sono tornate in esposizione nell'ultima tappa di una mostra itinerante in tutta Italia, che ha
realizzato anche con l'aiuto di Vittorio Sgarbi che ha curato la
prefazione ad un suo catalogo.
Lo ricorderemo, oltre che come un grande artista, come una persona gentile e disponibile che entra a pieno diritto nella piccola storia del Premio Fighille, ove, è bene ricordarlo, è stato piu' volte premiato.
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| Sergio Giromel durante la premiazione del Premio Fighille 2014 |
