mercoledì 12 luglio 2017

Visti al museo (158) - Cavedon & Massetti

  
 
 


Dal 9 al 30 luglio 2017 le Civiche Stanze di via Buonumore 29, a Sansepolcro (Ar), ospitano “Memento”, doppia personale di pittura e scultura di Giampietro Cavedon e Sergio Massetti a cura di Giovanni Pichi Graziani.




L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì alle domenica, con orario 17/20 e 21/24. Domenica 9 luglio, prima del vernissage, Cavedon ha partecipato all'estemporanea di pittura “Arte al Borgo”, nel centro storico di Sansepolcro. L'opera realizzata sarà messa all'asta, senza prezzo di riserva, e sarà possibile visionarla per tutta la durata della mostra all’interno dello storico circolo biturgense. Nel corso del finissage, domenica 30 luglio, la tela sarà battuta al miglior prezzo.


LA MOSTRA

Considerato il successo di “Memento”, allestita lo scorso giugno nel Museo Michelangiolesco di Caprese Michelangelo, la mostra personale del pittore veneto Giampietro Cavedon rimarrà in Valtiberina anche per tutto il mese di luglio spostandosi alle Civiche Stanze di Sansepolcro, dove sarà arricchita da una serie di opere inedite dello scultore Sergio Massetti



Nelle tele di Cavedon si contemplano paesaggi urbani, interni di ville ottocentesche e di fabbricati industriali. A essere rappresentati sono dei non-luoghi plasmati dal ricordo estetizzante del pittore vicentino. Il primo attore dell'esposizione è l'artista stesso, o per meglio dire la sua reminiscenza, una presenza-assenza che pervade ogni dipinto.  “Ciò che l'artista ci rende non è una fotografia statica del mondo, bensì la rappresentazione della memoria così come si dà – spiega il curatore Giovanni Pichi Graziani. – Cavedon, non riducendo la memoria stessa a una sequenza di singoli fotogrammi monadici, la rappresenta nel modo più attinente alla sua forma: nella sua dinamicità”.




L’arte di Massetti catapulta invece l’osservatore in un’altra dimensione, dove tutto magicamente si trasforma e si evolve. Piccole e grandi sculture nate dal recupero di materiali abbandonati che incuriosiscono e stupiscono.

Sergio Massetti è alla continua ricerca di realtà nuove, di assemblaggi e coniugazioni apparentemente impossibili, che acquistano ancora un'altra vita, sorprendente identità, piacevole illusione – scrive il critico Franco Ruinetti. – Incontri cercati o casuali accendono il lampo dell'ispirazione. Il verbo della creatività può avere origine da cose semplici, ad esempio la posateria di casa o, come succede il più delle volte, da oggetti morti, ormai inutili, che riposano dimenticati nei cimiteri a cielo aperto delle discariche.



BREVI BIOGRAFIE



Giampietro Cavedon nasce nel 1951 a Marano Vicentino (Vi), dove da allora vive e lavora. Negli anni partecipa con successo a concorsi nazionali e internazionali, dove ottiene premi e riconoscimenti. Le sue opere sono state esposte in tutto il mondo. Da ricordare le tappe di Bruxelles, Roma, Venezia, Padova, San Francisco, New York e Barcellona. Le ambientazioni di Cavedon, dai paesaggi urbani agli interni domestici o industriali, sono immerse in un’atmosfera densa di evocazione. È l’azione della memoria che cerca di mettere a fuoco i ricordi, la mano che muove il suo pennello, i contorni sfumati palesano l’impossibilità di afferrare nitidamente le immagini. Quello che rappresenta l’artista nelle sue opere non è quello che si vede ma quello che egli vede e ce lo riporta attraverso il filtro della sua mente. Allo spettatore non resta che indovinare, intuire, cercare tra gli oggetti e i contorni abbozzati una dimensione malinconica, sfuggente e che forse non si farà mai svelare. Nel 2016 ha vinto il Premio FighilleArte.




Sergio Massetti è nato nel 1960 a Sansepolcro (Ar), ma vive e lavora a Citerna (Pg). Si diploma all’Istituto industriale e lavora nel settore cantieristico per 36 anni. Da sempre ha la passione per l’arte e le cose antiche che da anni raccoglie e studia per valorizzarle. Dal 2010 si dedica a tempo pieno alla creazione di nuove forme utilizzando vecchi materiali. La filosofia di base dalla quale nascono le opere dell’artista valtiberino è dunque nel recupero dei materiali con i quali sono costruite le stesse: antichi attrezzi e strumenti ormai obsoleti, spesso forgiati da abili fabbri o costruiti nella prima era industriale, oggetti metallici di uso comune e non che portano con sé storie a volte centenarie ma che vengono sacrificati in nome del consumismo. Riassemblandoli Massetti dà loro nuova vita, un nuovo scopo, un nuovo futuro. Negli ultimi anni ha esposto con personali e collettive in importanti spazi espositivi toscani e umbri come il Piccolo Museo di Fighille e la Galleria “Conte della Porta” di Gubbio.