Maura Mattiolo è nata e cresciuta a San
Martino di Lupari PD, terra di grande fermento, energia e imprenditorialità,
polesana di adozione, approda alla pittura in tarda età. Vive e lavora in Polesine.
Ha studiato in Italia con i maestri
Silvio Iaconis, Silvio Zago e Roberto Cheula, ed a Berlino con il maestro
Andreas Kramer.Da subito predilige l’informale e
l’astratto.
Lavora prevalentemente sull’effetto cromatico, le piace che sia il colore a suggerire la forma , che è sempre poco presente nei suo lavori. La sua pittura nasce da uno stato d’animo, racconta emozioni, ottenute dal forte contrasto dei colori e richiede che l’osservatore abbia voglia d interpretare. Le sue opere hanno sempre un riferimento al vissuto personale, ai ricordi, alla terra natia mai dimenticata ed il Polesine, pacato e piatto, fra terra e mare.
Lavora prevalentemente sull’effetto cromatico, le piace che sia il colore a suggerire la forma , che è sempre poco presente nei suo lavori. La sua pittura nasce da uno stato d’animo, racconta emozioni, ottenute dal forte contrasto dei colori e richiede che l’osservatore abbia voglia d interpretare. Le sue opere hanno sempre un riferimento al vissuto personale, ai ricordi, alla terra natia mai dimenticata ed il Polesine, pacato e piatto, fra terra e mare.
Ha al suo attivo diverse personali e
collettive, partecipa alle fiere d’Arte, ai concorsi in Italia e all’estero. Ha ricevuto segnalazioni della giuria in
concorsi nazionali e vinto il primo premio, giuria e pubblico, al concorso
Città delle rose di Rovigo anno 2018, con il quadro ‘Ed è subito sera‘ poi
accolto, nel 2020, dal Piccolo Museo di Fighille. Ha realizzato una quindicina di opere
destinate al padiglione ‘Dopo di noi’ della Casa albergo per anziani di
Lendinara.
Cosi' il critico Gabriella Niero parla delle sue opere:
“L’identità
perfetta e compiuta della forma geometrica viene trasfigurata dalla gestualità
dinamica e dalla grande incognita della figurazione di fondo ripetuta in tante
varianti. Il soggetto di partenza – la figura o il paesaggio – offre infatti
molte composizioni possibili che si distaccano dalla struttura primaria
suggerendo altri simboli metaforici. E’ sicuramente emozionante la trasfigurazione
del dato oggettivo, l’autrice si concentra in una dimensione che ri-costruisce
un corpus di possibili profili universali con la quale comunicare messaggi. I
contenuti espressi da Maura Mattiolo sono legati non solo ad un esercizio
tecnico ma soprattutto filosofico ed intellettuale che apre le porte alla
riflessione. L’occhio segue i profili mobili e dopo una nitida messa a fuoco
segue le valenze simboliche e l’idea compositiva. La pittura riflette
un’intenzione profonda, la sintesi del’arte come viaggio tecnico e conoscitivo.
Soprattutto l’esperienza del colore, usato in piu toni, proietta l’assoluta
imprevedibilità delle suggestioni dell’inconscio."
"Guardo con
attenzione e curiosità le
composizioni intense e ritmate di Maura
Mattiolo. Emergono geometrie, pennellate gestuali, profili antropomorfi e prospettive
aprirsi in luoghi avvolti dalla
luce. Una caratteristica ben precisa guida
la mano: c’è sempre un processo di sintesi che depura il visibile dalle
covenzioni del figurativo tradizionale. E’ attraverso questo percorso che l’autrice
giunge al nuovo spazio della tela.
Questo si svela gradatamente in
tante dimensioni ognuna sovrapposta ad un tempo precedente rivelando un modo particolare di
osservare la realtà che appare di volta
in volta sospesa ed arcana. Gli echi
del naturalismo astrattato sono presenti ed indicativi. L'energia di una
“rivelazione” si coglie nell’immediatezza, come se l’emozione di un luogo misterioso
trovasse nella pittura una nuova
identità. Si sviluppa il
desiderio di esprimere un rapporto diretto dell’uomo con la natura, gioioso e
solitario, rassicurante ma anche fuggente, individuale e collettivo. Con questo
impegno, mirato alla fusione di sentimenti variabili, il pensiero passa
dalla veduta alla scoperta del reale che assume il profilo di un paesaggio
umano....."